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Una app per il contenimento del Covid-19

Ieri sono stata contattata da un imprenditore di Novara che ha messo a punto una app per il tracciamento e il contenimento del contagio da Covid-19. Un’idea molto interessante, che tra l’altro è oggetto di studio della task-force 2 (sulle 4 finora create dal nostro governo scaricabarile, come ho scritto ieri: https://www.dianalanciotti.it/una-task-force-tira-laltra/): quella guidata da Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute e rappresentante dell’OMS in Italia.

Purtroppo la proposta, pur essendo gratuita (o forse proprio per quello?) non è stata presa in considerazione. Come leggerete, il signor Definis si è rivolto alle istituzioni interessate e a diversi giornalisti, di cui tralascio i nomi, alcuni dei quali in questo periodo sono evidentemente occupati, anche loro, a dispensare ricette su come uscire dalla crisi.
Avete notato? Tra “scienziati”, politici, giornalisti (non tutti, per fortuna), sociologi, economisti, psicologi, attori, intrattenitori, ognuno ha la sua ricetta miracolosa per uscire dalla crisi. Ovviamente e tassativamente una diversa dall’altra… ammazza se ce n’è una simile. Tanto che sarebbe bello raccoglierle in un ricettario e, alla fine di tutto, accendere i fornelli e… farne un bel falò.

In ogni caso, nessuno di questi pontificatori ha preso in esame la proposta del signor Definis. Mi vien da pensare che sia perché non fa parte di qualche “cerchia” e/o che la parola “gratis” , quando si è sempre in cerca di torte da spartire, sia tabù.

Io tecnicamente non posso pronunciarmi sulla sua validità, però l’iniziativa mi pare esattamente in linea con quanto la suddetta task force sta cercando di fare. In ogni caso mi pare che quando un cittadino mette a disposizione della collettività le proprie competenze un minimo d riscontro gli vada dato.

Di seguto la lettera del signor Definis, nella speranza che venga valutata. È disponibile i fascicolo con la documentazione.

Buongiorno Sig.ra Diana,
prima di tutto grazie per aver risposto al mio messaggio e alla mia telefonata.
Provo a riassumere quanto successo da gennaio ad oggi.
Ho una piccola società di informatica che lavora nel motorsport da anni e alla fine di gennaio (avendo molti rapporti con l’estero) ho iniziato a prestare attenzione a quel che succedeva in Cina. Insieme ad un mio collaboratore, la seconda settimana di febbraio durante uno dei nostri incontri lavorativi, ci siamo messi ad analizzare cosa stavano facendo i vari paesi asiatici colpiti dal Coronavirus ed abbiamo notato l’approccio tecnologico sia di Corea del Sud che Singapore.
Decidiamo in poche ore di iniziare a sviluppare un sistema per “inquadrare in modo immediato” la situazione territoriale. Passano altre due settimane e il nostro sistema, che fa utilizzo sia di strumenti legati al famoso googleMap che il più professionale ArcGis, prende forma e scegliamo cosa farne.
Arrivano i primi episodi “ridicoli” che tutti conoscono, il presidente Conte che dichiara che siamo prontissimi, il segretario del pd Zingaretti che fa aperitivi a Milano, ecc….
Conoscete tutti quel che succede dalla fine di febbraio all’11 marzo; Codogno, Lombardia e poi chiusura totale di tutta Italia.
Ci attiviamo e iniziamo a scrivere a vari sindaci (partendo da quelli più vicini al nostro territorio), proponendo il nostro sistema in forma totalmente gratuita. Andiamo oltre e proviamo a coinvolgere anche qualche lavoratore meno fortunato proponendo di dar almeno due/tre mesi di lavoro (a spese nostre) e grazie alla forza lavorativa aggiuntiva  integriamo nel sistema una funzionalità per sostituire completamente il sistema di “autocertificazione” (ne usciva una al giorno e abbiamo pensato che era ridicolo usare ancora la carta nel 2020)
Nessuno ci risponde, e arriviamo al 23 marzo; esce la famosa “FAST CALL” per sviluppare sistema di tracciamento e controllo. E ci diciamo “ma noi abbiamo già pronto il sistema che cercano, anzi lo abbiamo modellato alle esigenze dirette del territorio italiano e delle sue complicate leggi”.
Scriviamo direttamente alla presidenza del consiglio, alla direzione della protezione civile, al ministero dello sviluppo economico, all’ANCI, all’UPI, e nuovamente ad alcuni sindaci (tra cui anche il simpatico Cateno De Luca sindaco di Messina, e al governatore della regione Toscana Enrico Rossi).
Tengo a precisare che la nostra proposta prevedeva la donazione totale del sistema sia alle istituzioni che ai centri operativi di raccolta dati. Abbiamo instituito una raccolta fondi precisando che tutto sarebbe stato donato ad associazioni benefiche, famiglie in difficoltà e piccole imprese demolite dalla crisi “coronavirus”. Precisando inoltre che il progetto non era legato al raggiungimento di cifre raccolte, e che era già sviluppato e PRONTO per entrare in funzione. (non abbiamo promosso la raccolta fondi, ci siamo concentrati a perfezionare il sistema nel rispetto della tutela della privacy e nell’ottica di ottimizzare le operazioni di “tamponatura” e mappatura delle zone a rischio contagio.
Scriviamo anche ad alcuni giornalisti e alle redazioni di alcuni giornali.
Nessuno ha risposto (ad eccezione di xxx che mi risponde dicendo che mi avrebbe chiamato, e xxx che si è dimostrato interessato ieri a divulgare sui suoi canali quanto accaduto). Mi risponde anche xxx in modo decisamente educato e professionale e gli invio la descrizione di quanto successo.
Purtroppo non ho contatti con giornali e tv, per cui non so come fare per mettere alla luce quel che è successo.
Ad oggi la mia conclusione è una delusione totale, sia da parte delle istituzioni che da parte dell’informazione. Forse se avessi mandato qualche scoop sui partecipanti del Grande Fratello si sarebbero mossi tutti, tv e giornali e magari anche il presidente del consiglio (visto il trascorso del suo responsabile per la comunicazione).
Sono vicino all’idea di abbandonare il progetto consapevole purtroppo che viviamo in un paese “pessimo” e, visto che ormai è già sviluppato proveremo a proporlo (sempre in regalo) a qualche paese estero dove magari han veramente interesse a fare qualcosa per tutelare sia la salute che l’economia.
Non mi interessa che venga indicato in giro il mio nome o quello della mia società, il mio scopo non è pubblicizzare la mia azienda.
Per trasparenza le indico il sito relativo al progetto: www.mappiamolo.it

In allegato una brevissima presentazione del progetto (che ho inviato ai vari destinatari istituzionali).
Ringrazio per l’attenzione e la disponibilità
Un cordiale saluto

Graziano Definis
Liveapp srls

graziano@dataracing.net

graziano@mappiamolo.it

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