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La corsa al vaccino (una voce fuori dal coro… anzi due)

Nel 2005, in tutto il mondo scoppiò l’allarme “influenza aviaria”. Vi ricordate, quella che venne chiamata “febbre dei polli”? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (in questi giorni sotto attacco del Presidente Trump per le connivenze con la potente Cina e il protratto silenzio circa l’epidemia in Cina, in corso già da dicembre se non prima), l’aviaria avrebbe finito per causare “almeno un milione di morti”. In realtà ne furono accertati 369, nonostante gli “esperti” l’avessero paragonata alla Spagnola e all’Asiatica. In compenso furono ammazzati milioni di polli negli allevamenti e, pur sapendo che il vaccino influenzale non conteneva i ceppi dell’aviaria, l’Italia pagò 40 milioni di dosi di antivirali (ricevendone in realtà poco più della metà) e gli Stati Uniti acquistarono 192 milioni di dollari di Tamiflu.
In proposito ho ritrovato in rete tre interessanti articoli che la dicono lunga sui rapporti Stato-OMS-case farmaceutiche:

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/ricordate-sars-suina-aviaria-ecco-che-fine-hanno-fatto-1058990.html
https://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/16/news/vaccino_virus_a-1966773/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2010/01/05/la-febbre-del-vaccino-e-il-bus/12737/

Non è questione di questo o quel Governo, mi par di capire. Si tratta di andazzi consolidati, indipendentemente dal colore politico di chi governa in quel momento. Il cosiddetto deep state è probabilmente quello che manovra e tiene in piedi questi rapporti. E se crediamo che da allora qualcosa sia cambiato forse ci illudiamo.

Ma torniamo al 2005. Colpita dal martellante invito a vaccinarsi contro l’influenza, che proprio quell’anno era partito con largo anticipo (già a fine agosto) con intimidazioni lanciate durante i tg da parte di certi medici, scrissi l’articolo “Orsù, corriamo a vaccinarci” e pubblicai anche un pezzo del professor Luigi De Marchi, psicologo, politologo e saggista controcorrente. Una voce fuori dal coro, come lui stesso confemò nella sua autobiografia intitolata, appunto: Il solista – Autobiografia di un italiano fuori dal coro.
Chi mi conosce sa quanto io ami le voci… fuori dal coro e quanto io stessa, pur essendo stonata, ami cantare fuori dal coro (chi ha voglia può leggere o rileggere la mia intervista Una voce fuori dal coro… biografia di un’indipendente a oltranza).
Leggere le opinioni di uno studioso tanto autorevole mi incoraggiò a esternare le mie sull’argomento, un argomento tabù: quello della propaganda a favore dei vaccini.
A distanza di 15 anni la situazione non sembra molto cambiata e la missione di Big Pharma di vaccinare l’intera popolazione è più in forze che mai (https://ilsalvagente.it/2020/03/17/cosi-big-pharma-si-prepara-ad-approfittare-del-coronavirus/)
Certo, stavolta la pandemia c’è, non è stato un annuncio finito nel niente come in passato. A pensar male verrebbe da dire che, a forza di gridare al lupo e vedere vanificati i propri appelli a vaccinarsi, stavolta abbiano voluto fare sul serio e spingere sull’acceleratore. Ma si sa che a dire queste cose ci si sente accusare di complottismo e irresponsabilità. Soprattutto da chi preferisce bersi il primo bicchiere d’acqua che gli viene porto, senza chiedersi da quale fonte proviene e, anche, perché glielo abbiano allungato. Meglio non farsi domande e accontentarsi di idee preconfezionate. Si vive meglio.
Però credo che quanto sta succedendo meriti qualche riflessione. Anche scomoda, anche sbagliata, se volete. Ma quello che non dobbiamo fare, in questo momento, è addormentare le menti, non rivolgerci delle sacrosante domande e avere dei sacrosanti dubbi davanti a tante evidenze e tantissime coincidenze. Perciò vi ripropongo il mio articolo del 2005 e quello del professor De Marchi. Che, se fosse ancora tra noi, credo avrebbe un punto di vista interessante sul quale farci rifletttere.

Orsù, corriamo a vaccinarci…

Questo invece era l’articolo del Corriere della sera che nel settembre 2005 lanciava l’allarme aviaria. Allarme che portò alla strage di polli e all’accaparramento di milioni di dosi di vaccino antinfluenzale che, già si sapeva, non avrebbero avuto valenza contro l’H5N1, cioè il virus dell’aviaria.

https://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2005/09_Settembre/12/Influenza.shtml?refresh_ce-cp

Pronto un opuscolo con le informazioni per i pazienti
Aviaria, «rischio 150mila morti in Italia»
In Indonesia un nuovo decesso rinfocola i sospetti di possibile contagio interumano. E i medici di base lanciano l’allarme
GIAKARTA – Forse un nuovo caso di contagio tra uomini con il virus dell’influenza aviaria. E’ accaduto a Giakarta, in Indonesia, dove una donna è morta sabato probabilmente dopo aver contratto la malattia. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, la donna, di 37 anni, è deceduta dopo essersi ammalata di polmonite e aver sofferto di problemi respiratori di origine influenzale. Le prime analisi hanno riscontrato la presenza nell’organismo della donna del virus H5N1, all’origine dell’influenza aviaria. Alcuni campioni di sangue sono stati inviati ad Hong Kong per ulteriori esami. Qualora i sospetti dei medici fossero confermati, questo decesso sarebbe il quarto in Indonesia causato dall’influenza aviaria. «Stiamo inviando una squadra di esperti per effettuare dei controlli sulle persone che hanno avuto contatti con la donna e per venire a conoscenza delle attività che svolgeva prima di ammalarsi», ha detto il ministro della Salute, Siti Fadillah Supari. Dalla fine del 2003, il virus H5N1 ha provocato in Asia la morte di 63 persone. L’influenza aviaria si è diffusa in 22 delle 33 province dell’arcipelago indonesiano, dove ha ucciso 9,5 milioni di volatili. Steven Bjorg, responsabile dell’ufficio di Giakarta dell’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms), ha detto di ritenere probabili nuovi casi di contagio tra gli uomini. «Dobbiamo attenderci nuovi casi perchè la diffusione del virus tra la popolazione dei volatili è endemica». Nel luglio scorso, le autorità indonesiane avevano confermato i primi decessi provocati nel Paese dal virus H5N1. In un sobborgo di di Giakarta, era morto un uomo insieme con le sue due figlie.
IN ITALIA POSSIBILE DISASTRO – Il virus responsabile dell’influenza aviaria, se dovesse esplodere una pandemia, causerebbe fino a sedici milioni di contagi, due milioni di ricoveri e 150 mila morti solo in Italia, che rischierebbe di trasformarsi in una nazione in ginocchio. La stima arriva dagli esperti riuniti a Malta per la seconda Conferenza europea sull’influenza, in programma fino a mercoledì. «Molti esperti, Organizzazione mondiale della sanitá in testa – afferma Ovidio Brignoli, vicepresidente della Societá italiana di medicina generale (Simg) – sono ormai convinti che la prossima pandemia influenzale sia solo una questione di tempo. Anche se non si può prevedere la sua gravitá, alcuni modelli statistici ci suggeriscono che nel nostro Paese dovremmo far fronte ad un’emergenza di tali dimensioni». Un’emergenza che avrebbe ripercussioni sull’economia e potrebbe mandare in tilt i trasporti e gli stessi servizi sanitari.
LIBRO BIANCO – I medici di famiglia italiani, in accordo con le autoritá sanitarie del nostro Paese, hanno messo a punto un libro bianco e un opuscolo, destinati rispettivamente ai medici e ai cittadini e disponibili entro la fine di settembre. Strumenti di informazione e supporto scientifico, senza creare alllarmismi.
«Il libro bianco – spiega Aurelio Sessa, componente della Commissione pandemia influenzale del ministero della Salute – vuole essere uno strumento per informare a tutto campo proprio chi gestisce clinicamente l’influenza: dalle strategie preventive ai farmaci anitivirali alle varie misure di sorveglianza e controllo per circoscrivere il più possibile un’eventuale emergenza. L’obiettivo è mettere qualsiasi operatore sanitario in condizioni di saper cosa fare».
OPUSCOLO – Rivolto ai cittadini è invece l’opuscolo di 16 pagine, che verrá distribuito negli ambulatori dei medici di famiglia. Contiene le informazioni base in caso di emergenza, con l’invito a evitare il «fai da te» e rivolgersi tempestivamente al proprio medico se dovessero presentarsi sintomi sospetti. «Nessuno intende creare allarmismo – sottolinea Brignoli – è indubbio però che in caso di pandemia è necessaria la collaborazione di tutti: l’esperienza della Sars nel 2003 ha dimostrato come l’efficacia del risultato finale dipenda in larga misura dal coordinamento sovranazionale di tutti gli interventi sanitari dei singoli Stati».
Al momento al virus responsabile dell’influenza aviaria, l’H5N1, «manca l’ultimo requisito – spiega Brignoli – in grado di creare una pandemia umana: il contagio interumano. Solo in un caso, ad oggi (a meno che non sia confermato il nuovo caso in Indonesia), è stato documentato questo tipo di trasmissione, evento pericoloso in quanto le probabilità che si verifichino mutazioni adattive del virus aumenta di pari passo al numero di infezioni umane».
FARMACI E VACCINI – Per scongiurare l’emergenza, in attesa di un vaccino per cui ci vorranno almeno 4 mesi dall’isolamento del virus responsabile della pandemia, «si dovrá far ricorso ai farmaci antivirali – prosegue il medico – in grado di ridurre di un paio di giorni la sintomatologia, impedendo l’ulteriore replicazione di questo virus». Al momento, sottolineano gli esperti, l’Italia è pero all’ultimo posto con il Marocco nell’approvvigionamento dei farmaci: 154.500 confezioni, sufficienti solo per lo 0,3% della popolazione. L’acquisto di circa 6 milioni di dosi, pari al 10% degli italiani, è previsto da un decreto legge che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare nella prossima riunione. «Bene – commenta Brignoli – In questo modo il nostro Paese si allineerá a Canada, Inghilterra, Francia e  Germania, rendendo più facile il nostro lavoro».
12 settembre 2005

Insomma: quello di oggi sembrerebbe un film già visto…

Diana Lanciotti

P.S. Proprio in questi giorni il professor Giulio Tarro, il famoso virologo che combatté il colera, ha espresso dubbi sull”utilità di un vaccino contro il COVID, preferendo l’utilizzo di anticorpi dei guariti, come per la SARS. Inoltre ha ipotizzato una correlazione tra coronavirus e vaccini antinfluenzali, che ne avrebbero agevolato l’attecchimento (v. https://www.oltre.tv/giulio-tarro-associazione-morti-lombardia-vaccinazioni/).
Anche lui complottista e irresponsabile?

 

N.B. Questo è uno dei 160 articoli contenuti nel nuovo libro Antivirus. Emergere dall’emergenza di Diana Lanciotti – Paco Editore.

 

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