I nostri migliori amici

Una puntualizzazione da un veterinario

Egregia sig. Lanciotti, nulla da dire sui contenuti della risposta alla lettera ricevuta da Lei e pubblicata sul n55 della rivista Amici Di Paco se non la doverosa precisazione che esistono delle figure professionali di riferimento per la risoluzione/prevenzione educativo comportamentale , nello specifico caso a Lei sottoposto, mi sembrerebbe importante che Lei ne facesse sempre menzione nei suoi articoli.L’educatore cinofilo per quello che riguarda l’indirizzo educativo pedagogico del cucciolo normocomportamentale e il medico veterinario comportamentalista che si occupa dei cani segnalati dagli educatori come soggetti non normocomportamentali;su tali soggetti il medico vet. comp. dopo visita comportamentale, raccolta di accurata anamnesi remota del soggetto,raccolta di informazioni da parte dei proprietari sulle problematiche denunciate a carico del cane, sull’ambiente e sulle dinamiche quotidiane, emette diagnosi e conseguente terapia che può essere farmacologica, farmacologica e comportamentale. In questo secondo caso è di fondamentale importanza l’intervento di un’altra figura scarsamente conosciuta,l’istruttore rieducatore,che collegialmente al mvc, concorda la terapia di recupero di tipo comportamentale che come già detto è spesso supportata da terapia farmacologica.L’intervento del mvc dovrebbe essere sempre richiesto da parte dei veterinari liberi professionisti e di Medicina Pubblica in tutte quelle situazioni che denunciano atti riferiti a comportamenti non corretti da parte di animali domestici in particolare quelli più vicino a noi come cani e gatti;.Tuttociò a tutela della sicurezza pubblica in primis e della sicurezza e tutela di animali a tutti gli effetti malati.Ritengo che la carta stampata sia un ottimo mezzo per dare informazioni di questo tipo soprattutto in riviste come la Sua che si battono in difesa dei diritti degli animali d’affezione, ecco il perchè di questo mio intervento. Ribadisco infine il concetto che alle volte il consiglio dato pur sempre con il cuore risulta scarsamente efficace su problematiche che nascondono patologie complesse alle volte associate che devono essere affrontate da figure con specifiche competenze.
Ringraziandola anticipatamente per lo spazio che vorrà dare a questa mia distintamente la saluto.

dott. Carlo Merici
Medico Veterinario
MVC-Educatore Cinofilo 3° Livello SIUA
UDINE

(clicca su “continua” per leggere la risposta di Diana)

Gentile dottor Merici, la ringrazio per la sua lettera.
Una cosa che non mi è chiara è se è la prima volta che legge uno dei miei articoli della rubrica “Parliamone insieme”. Glielo chiedo perché finora ho sempre ricevuto consensi (per non dire complimenti) da parte dei miei lettori ma anche di veterinari ed educatori cinofili, che anzi mi incoraggiano nella direzione della sensibilizzazione e dell’ “educazione” ai “proprietari” di animali domestici.
Se è la prima volta che mi legge, forse le è sfuggita l’introduzione, che spiega lo spirito e l’obiettivo che si pone la rubrica “Parliamone insieme” che curo ormai da qualche anno su “Amici di Paco”.
Le chiedo la pazienza di leggerla o rileggerla:
“Questa rubrica è dedicata ai “problemi” che capita di incontrare nella gestione del rapporto con i nostri cani o gatti. Scrivete le vostre esperienze, i problemi che avete affrontato o state affrontando con il vostro cane o gatto e, se le avete trovate, le soluzioni che avete adottato. “Parliamone insieme”, per confrontarci e migliorare il nostro rapporto con i nostri migliori amici. Se sarà necessario coinvolgeremo anche esperti (educatori cinofili, veterinari, allevatori) ma, soprattutto, metteremo a disposizione di tutti le nostre e le vostre esperienze. L’obiettivo è di migliorare l’intesa con il nostro cane o gatto e creare un rapporto di fiducia, collaborazione, rispetto e… felicità. Scrivete a: Diana Lanciotti, Fondo Amici di Paco, 25080 Padenghe sul Garda (BS), oppure inviate una mail a diana.lanciotti@amicidipaco.it. Troverete tanti altri consigli sull’argomento anche nella “Posta di Diana” del sito www.dianalanciotti.it.”

Come scriviamo nell’introduzione, ogni mio articolo, soprattutto se relativo ad argomenti piuttosto “spinosi”, viene scritto dopo aver consultato veterinari, educatori cinofili, a volte allevatori (se si tratta di razze con determinate peculiarità, magari poco note).
Cosa che mi merita, da parte sua, quella frase “nulla da dire sui contenuti della risposta alla lettera ricevuta da Lei e pubblicata sul n55 della rivista Amici Di Paco”.

In ogni caso la sua è una puntualizzazione importante, per cui la ringrazio.
Me ne permetta una, circa la sua affermazione: “alle volte il consiglio dato pur sempre con il cuore risulta scarsamente efficace su problematiche che nascondono patologie complesse alle volte associate  che devono essere affrontate da figure con specifiche competenze” .
Anch’io non ho nulla da eccepire sul principio da lei espresso, che però non vale nel mio caso: nel mio caso, di fronte a problematiche comportamentali, non mi limito a dare consigli “col cuore” (che comunque resta un ingrediente essenziale in ogni materia, anche quella che attiene alla cura delle persone e degli animali), ma ci metto sempre e soprattutto la mia lunga esperienza e conoscenza, unite a quelle di altre figure più “titolate” di me. Non potrei e non vorrei fare altrimenti.
Non sto portando via spazio né lavoro alle figure professionali da lei elencate: in molti casi sono io la prima a indirizzare verso queste chi mi scrive.
A volte però succede che tra coloro che mi scrivono (come nel caso di Luana, la ragazza di quindici anni che mi ha esposto il problema di Artù), non tutti abbiano la possibilità di rivolgersi a un esperto. Il rischio di lasciare da sole queste persone, dicendo loro “rivolgiti a un veterinario, a un comportamentalista, eccetera”, è (me ne sono resa conto più volte) che gettino la spugna e si liberino del cane o del gatto “problematico”. E allora, allora sì, ecco che subentra il “cuore”, che mi induce a tentarle tutte per aiutare queste persone e i loro amici a quattro zampe ad avere una lunga e felice convivenza.
Altre volte, invece, succede che, nonostante i consigli delle figure sopra menzionate, si rivolgano a me come se fossi l’ultima spiaggia. E sarei davvero senza… cuore ma anche senza testa se dicessi a queste persone, che le hanno tentate tutte, “Arrangiati”. Nessuno deve essere lasciato da solo, di fronte a problemi di convivenza con gli animali.
Tenga poi presente che ogni “storia” che racconto deve per forza di cose essere sintetizzata, ma a monte di quanto scrivo c’è sempre un contatto costante con i lettori che mi espongono i propri problemi, basato su approfondimenti e interpolazioni con gli esperti che ho menzionato. Ma in due pagine tutto questo lungo e complesso lavoro preparatorio non sempre si può comunicare a chi legge.
Nel mio piccolo, e finora riscuotendo consensi, sto cercando di sensibilizzare chi mi segue a impegnarsi per migliorare il rapporto con i propri animali. Così facendo, mi creda, ho sventato diversi casi di abbandono.
Cordialmente

Diana Lanciotti

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