Sentimenti

Romanticismo d’altri tempi

Cara Diana, ho appena finito di leggere la tua intervista sul numero 35 di “Amici di Paco” dove viene presentato il tuo nuovo romanzo (che ho già acquistato e che inizierò a leggere il fine settimana venturo… so che lo divorerò come ho già fatto con Black Swan, un libro emozionantissimo).
Ma non è del libro ora che vorrei parlare, ma di una frase che mi ha colpito quando dici che sei romantica “purtroppo”. E’ quel purtropoo che mi ha colpito e mi ha fatto ritrovare con i sentimenti che sovente provo sentendomi così tanto fuori luogo in questo mondo che come tu dici è “pragmatico, a tratti prosaico”. Ho venticinque anni e anch’io mi sento molto romantica e amo le cose che anche tu dici di amare: i tramonti, l cieli stellati, il mare, gli animali. Ma sto con un ragazzo che mi deride se gli chiedo di stare in silenzio ad ascoltare il canto di un usignolo, o a tenerci per mano sulla riva del mare a guardare i gabbiani che si tuffano e cambia canale sbuffando se mi vede piangere davanti a un film sentimentale. Lo amo molto da anni e speravo con il mio amore di cambiarlo, di fargli capire che anche un uomo può provare sentimenti e commuoversi, ma mi sa che è più facile che cambi io e diventi come lui… un po’ arida, cinica, sbruffona…. a lui piacciono solo i film di violenza, le partite di calcio, il wrestling… io li odio. Lui ha amici “machi” che si divertono a strapazzare le loro “donne” e a scaricarle appena si fanno un po’ ingombranti. E’ già tanto che stiamo insieme da tre anni… loro al massimo arrivano a tre mesi e così anch’io devo continuare a cambiare amiche, visto che ci frequentiamo.
No, non credo che ci diventerò mai così com’è lui, però lo amo tanto che a volte vorrei riuscirci. Però poi mi chiedo che senso ha…
Tu che cosa ne dici?
Ti abbraccio con affetto

Raffaella

(clicca su “Leggi tutto” per leggere la risposta di Diana)

Cara Raffaella, io "che cosa ne dico" su che cosa? La domanda non è formulata interamente, quindi posso solo fare delle ipotesi.
Volevi forse chiederrmi: che senso ha amarlo? Che senso ha stare insieme, noi due così diversi? Che senso ha provare a cambiarlo? Che senso ha essere romantici? O non esserlo?
In realtà tra tutte queste ipotetiche domande credo che tu volessi pormene solo una, ma che non abbia avuto fino in fondo il coraggio di formularla, non tanto a me, quanto a te stessa.
Io credo che tu voglia capire se ha senso stare insieme, così diversi, con un bagaglio di valori e sentimenti che sembrerebbero, a quanto mi dici, così distanti. Tu ami la natura, la sua bellezza più umile e semplice, lui per divertirsi ha bisogno di amici che fanno i "duri" e strapazzano le donne… però mi pare che lui, nonostante gli amici che si ritrova, non strapazzi te, ma anzi stia con te da tre anni. Certo, qua bisognerebbe vedere chi è che tiene in piedi il legame. Mi spiego: credo che in ogni unione ci sia sempre uno che dà più dell’altro, che fornisce maggiori puntelli per tenerla in piedi, a volte sopperendo alla mancanza di puntelli da parte dell’altro. Non so se mi sono spiegata. Insomma, credo che non esistano due persone uguali, capaci di darsi lla stessa quantità d’amore, attenzioni, eccetera, ma che finisca sempre che una delle due dia e che l’altra riceva (qualcuno potrebbe dire "rubi"). Però è anche vero che un legame che va avanti da tre anni un minimo di "puntello" da parte sua dovrebbe averlo avuto. Sennò sarebbe crollato da un pezzo.
"Ha senso?" mi chiedi. Ah, saperlo! Hai provato a pensare come ti sentiresti senza di lui? Hai provato a non cercare di cambiarlo e a pensare di accettarlo così com’è, ma a immaginare come staresti, tra dieci anni, se lui resta tale e quale, com’è adesso? Saresti capace di accettarlo anche allora, quando magari l’attrazione dei primi anni si sarà ridimensionata e tra di voi subentrerà la routine? Quello che conta in un legame, è, oltre ovviamente all’amore, la condivisione, la comprensione, la voglia di aprirsi l’uno all’altro, pur mantenendo le proprie peculiarità. Peculiarità che, anziché motivo di scontro, dovrebbero rappresentare motivo di arricchimento dell’unione, per impedirle di appiattirsi e addormentarsi. Certo è che a volte le troppe differenze possono rischiare di logorare un legame… E allora è meglio cercare il massimo delle affinità? O far sì che le rispettive diversità ci completino a vicenda?
Sono domande che devi avere il coraggio di farti, anche se non è facile, anche se forse adesso preferiresti che qualcuno (in questo caso io…) ti dicesse: ma no, non pensarci… se c’è l’amore tutto funziona.
E invece no. Se l’amore non è accompagnato dalla condivisione, dalla comprensione e comunque da quelle cose che tu reputi fondamentali nella vita (e che magari sono diverse da quelle che reputo importanti io), piano piano si rinsecchisce, si ritira, ci lascia soli, a rigirarsi in un profondo e scoraggiante senso di vuoto.
Non credo che tu debba cambiare, cara Raffaella, non rinunciare al tuo io romantico e capace di commuoversi… piuttosto vedi il tuo legame, così com’è oggi, proiettato in un futuro. E chiediti se potrà funzionare. Ma poi… sei sicura che lui, sotto sotto, non apprezzi le stesse cose che apprezzi tu? La sua potrebbe essere solo una posa, magari indotta dagli amici che frequenta. Il fatto che stia con una ragazza come te da tanto tempo mi fa pensare che sotto sotto lui stesso non sia come vuol far credere…
Sei giovane, con tanto tempo davanti per studiare la situazione e prendere le decisioni migliori per il tuo futuro. Fammi sapere quali saranno…
Con tanti affettuosi auguri

Diana

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