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Non sono su Facebook!

Ieri Simona, la mia addetta stampa, in uno dei controlli che fa regolarmente per verificare che nessuno (com’è già successo) plagi il nome o l’immagine miei o del Fondo Amici di Paco, ha scoperto che qualcuno si sta spacciando per me su Facebook.
Hanno intitolato una pagina con il mio nome, utilizzato la mia foto con Paco e poi hanno riportato la mia biografia copiandola pari pari da quella del mio sito (questo).
Uno che fa così si chiama impostore. E l’azione che ha compiuto si chiama furto d’identità.

Abbiamo già segnalato il problema all’assistenza di Facebook. Ma le procedure sono molto automatizzate e non so cosa ne verrà fuori. Con questi social network è facilissimo e alla portata di tutti compiere reati nei confronti dell’immagine altrui, mentre è difficilissimo salvaguardare la propria immagine.
Leggendo tra i messaggi che compaiono nella pagina incriminata, si apprende che: “siete fans di una pagina dedicata ad una scrittrice di libri per ragazzi, i cui protagonisti sono prevalentemente cani. La pagina è stata creata da una bimba di 11 anni, che va un po’ matta x gli animali”. A scrivere sarebbe la mamma di questa bambina di 11 anni che, amando tanto gli animali (ma dimostrando di sapere poco o niente dei miei libri)… ha deciso di spacciarsi per me, usando tanto di mio nome e immagine. Ma se la bimba non sa queste cose, la signora sua mamma dovrebbe saperlo, no, che spacciandosi per altri si incorre in un reato?
Immagino che l’intento fosse buono, però vi assicuro che vedersi in un posto dove si sa di non essere… be’, come minimo ti spiazza. Ci si sente violati.
Tra l’altro è rischioso, perché un domani chi si spaccia per me potrebbe fare qualunque affermazione spacciandola per mia…
Eh, no!
Un conto è creare una pagina come fan, un conto è spacciarsi per la persona di cui ci si dichiara fan. Sarebbe come se tutti i fan di Valentino Rossi… si registrassero come Valentino Rossi, usando il suo nome e la sua immagine.
Eh, no!
E’ un vero e proprio furto d’identità.
Ecco, questo è quello che succede quando internet (strumento affascinante e utilissimo) viene usato in malo modo.
Sono in tanti, da tempo, a chiedermi come mai io non sia su Facebook.
Semplice: non mi interessa. Se devo contattare i miei amici lo faccio al telefono, via mail, o meglio ancora incontrandoli di persona. Ho già questo sito che mi permette di dialogare con tante persone e… sinceramente non mi interessa pubblicare il mio pensiero del giorno, o la mia foto in costume da bagno o altre amenità del genere. Purtroppo Facebook, che sarebbe uno strumento interessantissimo, si è, permettetemi di dirlo, sbracato, perdendo il suo iniziale obiettivo che era quello di far ritrovare vecchi amici (compagni di studi) persisi di vista.
Ora Facebook sta diventando una tirannia, una moda: o sei lì o non esisti, o sei lì o non vali. E a me, come qualunque tirannia, come qualunque moda, non va: io esisto anche se non sono su Facebook.
Da lì a credere che la realtà passi tutta da lì il passo è breve.
Ci sono ragazzi che trascorrono tutto il loro tempo su Facebook, e perdono di vista la realtà, perdendosi la ricchezza, la complessità e la profondità dei veri rapporti umani.
Mi vengono i brividi a pensare a quanti crimini e quante schifezze si sono compiuti, si stanno compiendo e ancora si compiranno usando uno strumento che servirebbe per ben altro che per adescare minorenni o abbindolare comunque il prossimo. Come ho già detto è uno strumento affascinante e utilissimo, ma in cattive mani può diventare molto molto pericoloso.
Be’, a me frequentare Facebook, visto cos’è diventato (cosa l’hanno fatto diventare) non interessa.
Prendetemi per snob, ma preferisco impiegare il mio tempo a fare cose più costruttive, che mi danno gioia e mi fanno sentire più utile. Ad esempio aiutare concretamente (e non a parole…) gli animali. Che, appunto, hanno bisogno di azioni concrete e pochi bla bla.
A questo punto, anche se i meccanismi di Facebook sono astrusi e non tutelano la privacy e l’immagine di persone involontariamente coinvolte, mi aspetto l’immediata rimozione della pagina e un risarcimento: mi auguro che chi si è permesso di abusare del mio nome e della mia immagine (pur avendolo fatto in buona fede) abbia almeno il pudore di “risarcirmi” per il fastidio e per il tempo perso facendo una congrua donazione al Fondo Amici di Paco.
Signora mamma della bimba di 11 anni, il sito è www.amicidipaco.it. Se vuole davvero aiutarci, trova lì tutti i dati che le servono.
Adesso vediamo come si mette. Comunque, se vi capita di incappare in me su Facebook… sappiate che non sono io!

Diana Lanciotti (quella vera)

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