Libri

Lettrice entusiasta

Gentilissima Signora Lanciotti,
durante il mio viaggio di nozze, lo scorso Settembre, ho deciso di portare con me una serie di libri da leggere, tra cui anche il Suo: “C’è sempre un gatto”.
Sono un’amante degli animali, in particolar modo dei gatti, nei quali m’identifico maggiormente e per i quali, quando il mio lavoro me lo permette, svolgo delle attività di volontariato; un modo per stare loro vicina e per rendere più “semplice” la vita nei gattili.
Ad oggi, purtroppo, a causa delle dimensioni della mia casa, non posso tenere più di un gatto ma so già che quando ne troverò una più grande, sarò circondata da questi animaletti dolci e belli che ti aiutano a stare bene e a vivere meglio!
Ma il motivo della mia mail riguarda il Suo bellissimo libro le cui storie mi hanno fatta sorridere, ridere, riflettere e in ultimo piangere pensando al mio Pan che è mancato come Patrick: ho rivissuto quei momenti tragici in cui ti aggrappi a tutto, parli con i luminari della malattia per trovare una cura immediata che lo faccia mangiare e correre ma… quante illusioni!
Grazie per i Suoi racconti, per i pensieri e le gioie che ha espresso durante il racconto perché mi hanno fatto capire tanti aspetti che non conoscevo e a cui non avevo pensato; mi hanno aiutata a pensare alla “scomparsa” di Pan in maniera più razionale e questo per me vuol dire tanto…
Adesso sono qui, con la mia bellissima Sophie che guarda fuori dalla finestra e che riempie di gioia e di Amore questa casa!!!
Complimenti Signora Lanciotti e grazie!

Emanuela R.

(clicca su “Leggi tutto” per leggere la risposta di Diana)

Gentilissima Emanuela,
grazie per le Sue parole e grazie per l’amore che esprime senza timore di essere giudicata o criticata.
In quel racconto non ho fatto altro che mettere sulla carta i sentimenti, di gioia ma anche purtroppo di dolore, che vivere con i nostri amici cani o gatti comporta.
Poco più di due settimane fa è morta la Micia (di lei ho parlato sul libro: era la "moglie" di Patrick, cioè la mamma di Maciste e Qubì), e quindi quel dolore è tornato. È tornato, insieme a un senso di sconfitta per non essere riusciti, dopo una settimana di battaglie con la malattia, a tenerla con noi. Mi consola il pensiero che questi 16 anni siano stati per lei anni felici, e di aver fatto di tutto perché non finisse così.
Faccia una grande coccola alla sua Sophie.
A Lei, un caro saluto

Diana Lanciotti

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