Libri

Le domande degli alunni di 1a C di Saronno su “Paco, il Re della strada”

Buongiorno Diana ,

siamo la classe 1c dell’ Istituto Orsoline Saronno;  negli ultimi mesi, in quello che noi chiamiamo circolo letterario, abbiamo letto il suo libro “Paco il re della strada “ e vorremmo regalarle questi pensieri :

– Paco è ancora vivo? (Gaia)

– Quanti anni ha Paco? (Bea)

– Come si comporta ora Paco? (Nico)

– Perché ha deciso di fare la scrittrice? (Fede)

– Ha inventato tutti i fatti narrati oppure ha dialogato con qualcuno che ha conosciuto Paco? (Luca)

– Dove vive adesso Paco? (Lucrezia)

– Quanti libri ha  scritto? (Tommy)

– Qual è il suo animale preferito? (Ale)

– Mi è piaciuto l’inserimento delle lettere finali (Gloria)

– Da quanti anni vive con paco ? (Filippo)

– Come le è venuta in mente la storia di Paco? (Jacopo)

– Mi sono piaciuti i colpi di scena (Marco)

– È proprio un bel libro! (Chiara)

– Mi è piaciuto il disordine cronologico (Gloria)

Speriamo che risponda a queste domande e la ringraziamo per il libro e per l’attenzione che ci ha concesso

1C e prof. Sabina Dell’Acqua

Carissimi ragazzi, sono molto contenta che abbiate letto il mio primo libro su Paco e, dalle domande che mi fate, penso che vi abbia coinvolti e appassionati. È molto importante, sin da giovani, scoprire l’importanza del rispetto verso tutte le creature di questo nostro meraviglioso mondo.
La vostra insegnante vi sta dando un grande aiuto a farvi conoscere situazioni che altrimenti ignorereste. Ringraziatela per me.

Ma adesso passiamo alle vostre domande e, ahimè, alle dolenti note.
Perché dico così? Perché il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1997, ma Paco era con noi dal 7 marzo del 1992. Se fate un breve conto, vi accorgerete che sono passati più di vent’anni dall’uscita del libro e 27 dall’adozione di Paco al canile di Verona.

Paco ci ha lasciati nel dicembre del 2006, dopo quasi 15 splendidi anni passati insieme. È stato un cane straordinario, di gran carattere e grande dolcezza, che ci ha insegnato tantissimo sull’amore e la dedizione dei cani, facendoci capire che è sempre troppo poco l’amore che noi gli diamo, paragonato a quello che loro ci danno.
Magari vi farà piacere leggere il seguito di “Paco, il Re della strada”: “Paco. Diario di un cane felice”, e anche “In viaggio con Paco”, dove ho raccontato la mia vita con il mio straordinario cagnolino (entrambi sono scritti a… due mani e quattro zampe da me e Paco… un capitolo a testa, per raccontare le nostre storie separate e poi la nostra storia insieme). Scoprirete che bel personaggino era, quanto siamo stati bene insieme e quante cose ci abbia insegnato.

E così, con grande tristezza, ho risposto a voi, Gaia, Bea, Nico, Lucrezia e Filippo.

Tu, Fede, invece mi chiedi perché ho deciso di fare la scrittrice. In realtà non è che l’abbia deciso ma… è venuto da sé. Ho sempre amato tanto scrivere, sin dalle elementari. Se leggete la mia risposta a Sofia, una vostra collega di scuola (v. https://www.dianalanciotti.it/2019/06/le-domande-di-sofia-alunna-della-prima-media-di-saronno/), capirete com’è andata. Pare che fossi bravina a scrivere, e poi mi piace tantissimo.
Così come non potrei pensare alla mia vita senza animali accanto (anche adesso il mio gattone Otello si è spaparanzato sulle mie mani per chiedere le coccole… e mi costringe a correggere in continuazione quello che a malapena riesco a digitare… potrei scansarlo, mandarlo via… ma è tanto tenero… mentre Benny, nonostante il caldo, si è appoggiato ai miei piedi, forse temendo che abbia freddo), non potrei concepirla senza la scrittura. Sono felice quando riesco a conciliare queste due grandi passioni. A volte riesco a farlo anche con la fotografia. E infatti ho pubblicato alcuni libri fotografici. Uno anche su Paco: “Paco, il simpatico ragazzo”, che raccoglie le foto più rappresentative e “private” del nostro famoso cagnolino. E sono ancora più felice quando, con i miei libri, posso aiutare tanti cani e tanti mici meno fortunati di Paco, visto che il ricavato delle vendite (e perciò anche i diritti d’autore) è devoluto al Fondo Amici di Paco per aiutare tanti animali in difficoltà.

Ora rispondo a Luca: nessuno è stato in grado di riferirmi informazioni sul passato di Paco prima del canile, però sono stati tanti gli indizi che lui ci ha fornito, giorno per giorno… Ma anche qui vorrei rimandarvi alla lettura di “Paco. Diario di un cane felice”, dove ho spiegato proprio da dove mi è venuta l’ispirazione per raccontare la sua vita randagia.

Rispondo a Tommy: finora ho scritto 19 libri, di cui 4 su Paco, tanti altri sui cani e i gatti (e gli storni…) della mia vita, 4 romanzi, un giallo, alcuni saggi sull’educazione cinofila. Li vedete tutti (eccetto quelli in uscita) sul mio sito: https://www.dianalanciotti.it/bibliografia-di-diana-lanciotti/

Non ho un animale preferito, nel senso che amo così tanto gli animali da riuscire ad affezionarmi in modo indescrivibile persino a uno storno (se leggerete “Mamma storna” scoprirete un mondo… tutto da scoprire), o a una tartarughina, la mia Valentina. E così ho risposto a te, Ale. Grazie.

Gioia: mi scrivi che ti è piaciuto l’inserimento delle lettere finali. Sono contenta. Visto che accennano alla nostra vita con Paco, allora senz’altro ti piacerà leggere “Paco. Diario di un cane felice”.

Tu invece, Jacopo, vuoi sapere come mi è venuta in mente la storia di Paco. Come ho spiegato in “Paco. Diario di un cane felice”, mi mancava la parte “cucciola” di Paco. Parte della sua storia l’ho immaginata da tanti indizi che lui stesso ci ha dato, il resto ho cercato di ricostruirlo. Mi diverto sempre a dire che ho scritto sotto ispirazione o, meglio, sotto dettatura di Paco (quando scrivevo lui se ne stava sempre sdraiato accanto a me o sotto la mia scrivania, e sono sicura che i pensieri e i ricordi fluissero liberi tra la sua mente e la mia). Andando avanti, mi sono resa conto che poteva diventare una storia utile per far conoscere a tante persone il fenomeno del randagismo, di cui a quei tempi nessuno parlava. Penso di esserci riuscita: la storia di Paco ha permesso a tanti ragazzi ma anche a tanti adulti di cambiare il proprio rapporto con il Creato, di cui facciamo parte e che dobbiamo amare, rispettare e difendere.

Sono felice, Marco, che a te siano piaciuti i colpi di scena. Purtroppo, per un cane abbandonato i colpi di scena sono all’ordine del giorno, e quasi mai piacevoli. Salvo quando, finalmente, trova qualcuno che lo ami come merita.

A te, Chiara, che mi scrivi che il libro di Paco è un bel libro, rispondo con un “GRAZIE!” e l’invito a leggere anche gli altri.

A te, Gloria, è piaciuto il disordine cronologico: è un’osservazione molto interessante, che denota una grande attenzione e un particolare coinvolgimento nella lettura.

Cari, carissimi ragazzi, spero di avervi soddisfatti con le mie risposte.
Ora vi faccio tutti gli auguri del mondo: che il vostro cuore si conservi pieno d’amore verso il mondo che ci circonda e che con voi la vita sia generosa di successi, affetti, cose belle.

Un abbraccio a tutti e… in bocca al lupo. E, mi raccomando, rispondete “Evviva il lupo”!

Diana

P.S. La vostra lettera, insieme a tante altre che ho ricevuto dagli studenti che hanno letto i miei libri, è pubblicata anche sul mio sito, nella sezione libri della rubrica “La posta di Diana” (v. https://www.dianalanciotti.it/category/libri/)

 

 

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