Attualità

In riposta a "boicottare la Sardegna"

Cara Diana non ha capito molto le intenzioni……… io per prima sarda e fiera, sono la prima che si mette in prima fila, boicottare il turismo non significa parlare male del popolo sardo, all’inizio non è piaciuto neppure a
me lo ammetto, poi ho capito vuol dire costringere le strutture le autorità con l’unico mezzo che capiscono l’euro. Ogni persona interpreta come la vede e noi siamo qui a spiegare che le istituzioni finchè non sentono minacciato il soldo non ti ascoltano e io a costo di morire di fame perché lavoro nel
settore turistico voglio cambiar le cose. Il popolo sardo è una meraviglia e non ci sono dubbi ma le asl, la polizia municipale, i sindaci devono svegliarsi e non solo per i pelosi per tutto. Come vedi le persone come te che ci conoscono sanno con chi hanno a che fare.
Saluti
Barbara

(clicca su “Leggi tutto” per leggere la risposta di Diana)

Gentile Barbara, di solito non rispondo alle lettere non firmate con nome e cognome, ma faccio un’eccezione cercando di immaginare che si sia trattato di una dimenticanza.
In questo periodo sto parlando con molti sardi che hanno letto il mio editoriale (che ho pubblicato anche su "Amici di Paco n° 40) e tutti sono stupefatti e indignati dai contenuti di quell’appello che lei invece condivide. Tra l’altro parlavo giorni fa con un padre missionario sardo, che ha girato il mondo, una persona giustamente fiera di essere sarda. Anche lui, che ha vissuto molto fuori dalla Sardegna, mi diceva di non condividere l’atteggiamento di alcuni sardi (pochi, per fortuna) che non sanno apprezzare la propria terra e credono che "il bello e il buono" siano solo fuori di qui.
Lei dice che non ho capito molto le intenzioni. Può essere. Di solito mi considero una persona piuttosto attenta, che riflette… e se io non ho capito le intenzioni, chissà quante persone un po’ "meno attente e riflessive" di me hanno mal interpretato quel messaggio che, tuttora, ritengo sciagurato.
Per smuovere le autorità si infanga un’intera regione, un intero popolo, facendo di ogni erba un fascio? Ma dov’è la logica, dov’è il disegno, dov’è la strategia?
Credo che prima di mandare in giro certe affermazioni, prima di gettare benzina sul fuoco, prima di aizzarsi a vicenda e di abbracciare certe cause, sia giusto fare un lungo respiro, ragionare e chiedersi che cosa si vuole ottenere e dove si vuole ma soprattutto dove si rischia di andare a finire.
Cordialmente

Diana Lanciotti

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