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Il cerchio si chiude: dalla Via della Seta all’Autostrada del Vaccino

Quando si scrive di attualità e politica spesso lo si fa per commentare la notizia del giorno. E sono talmente tanti gli argomenti che vengono alla ribalta che si tende a rincorrerli senza seguire un filo logico.
Poi ci sono occasioni in cui dopo aver scritto alcuni pezzi su A, poi su B e poi su C, che non sembrerebbero collegati, scopri che invece un collegamento c’era.
Mi spiego. Il 20 aprile ho scritto La corsa al vaccino (una voce fuori dal coro… anzi due) dove riprendevo un mio vecchio articolo del 2005, in cui parlavo dello strapotere delle case farmaceutiche e degli oscuri (ma neanche tanto) collegamenti con l’OMS.

Il 26 aprile scrivevo La ballata degli “scienziati” in cui evidenziavo lo strapotere degli “scienziati”, questi nuovi divi della tv in aperta contraddizione tra di loro ma anche con sé stessi, la maggior parte dei quali (o forse tutti) è in trepidante attesa del salvifico vaccino anti-covid-19. Peccato che, anche se pochi lo dicono, come tutti i coronavirus anche questo dispettosone abbia la scomoda abitudine di mutare a ogni pie’ sospinto. Talché quando sarà pronto il vaccino per il Covid-19 questo sarà già mutato (è già mutato) in Covid-20, e quando sarà pronto il vaccino per il Covid-20 sarà già la stagione del Covid-21. E così via, di rincorsa in rincorsa. E mentre noi ci affanneremo a inseguirlo, in una folle maratona anticovid, quello ci avrà seminati. Ma allora, magari, da un compiacente laboratorio sarà già uscito qualche altro microrganismo che ci terrà di nuovo impegnati per un bel po’. Si spera che per allora cambino almeno le facce degli “scienziati” in tv, perché francamente di questi ci saremmo un po’ stufati.

Il primo maggio, invece, scrivevo La via della Seta: burattinai e burattini, in cui ricostruivo il ruolo di Conte e Di Maio (e dei 5 Stelle in genere) nel favorire il disegno espansionistico ed egemonico della Cina verso il resto del mondo. Conte e Di Maio sembrano proprio le persone messe lì all’uopo o forse, semplicemente, si sono trovate a ricoprire incarichi sensibili al momento giusto (per la Cina e per loro stessi, ovviamente, a scapito dell’Italia).

In apparenza nessuno di questi articoli aveva un filo conduttore. E invece oggi scopriamo che il filo c’è. Anzi: un filo d’acciaio ben robusto.
Era passata in sottofondo la notizia che la Commissione UE Covid-19 ha stilato un “Patto anticovid” (World against Covid-19) firmato dalla Merkel, da Macron, da Conte, dal presidente del consiglio europeo Charles Michel, dalla premier norvegese Erna Solberg e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Primo passo di questa “nuova alleanza” anticovid-19 (notare il 19) sarà una “Conferenza online dei donatori”, cioè una specie di maratona sul web per la raccolta fondi che partirà domani, lunedì 4 maggio. L’obiettivo è di raccogliere una somma iniziale di 7,5 miliardi di euro per “sopperire alla carenza globale di finanziamenti” per la ricerca.

Nel corso della conferenza verranno annunciate le donazioni per il quinquennio 2021-2025 a favore del CEPI (Coalizione per la Preparazione contro le pandemie e l’innovazione) per la ricerca e lo sviluppo di un vaccino; dell’OMS (la sempre più discussa Organizzazione Mondiale della Sanità, che abbiamo scoperto essere un apparato politico e burocratico finanziato pesantemente dalla Cina. Finanziamenti che hanno messo il bavaglio all’OMS, obbligandolo a tacere a lungo sull’epidemia di coronavirus in Cina); e infine del GAVI (Alleanza Globale per i Vaccini).
In proposito Ursula von der Leyen ha dichiarato: «Un vaccino prodotto da tutto il mondo, per tutto il mondo, sarà un bene pubblico globale unico del ventesimo secolo»
La Germania ha già promesso aiuti consistenti, e immaginiamo che l’Italia non voglia essere da meno.
C’è un piccolo particolare: l’iniziativa è promossa dalla Bill & Melinda Gates Foundation, cioè la fondazione del fondatore di Microsoft, ora meglio conosciuto come il “filantropo” che finanzia la ricerca sui vaccini. In proposito la signora Melinda, moglie del “filantropo”, dichiara:  «Si tratta di trovare una risposta giusta al Covid-19. Di mettere in piedi insieme ai governi del mondo un piano affidabile per lavorare insieme alle diagnosi, ai medicinali e ai vaccini, nel modo più rapido possibile.»
Ancora una volta però non spiegano come intendono creare un vaccino per il Covid-19, che quando il vaccino sarà pronto sarà già diventato Covid-20 se non 21… L’importante è essere tutti entusiasticamente convinti che l’umanità deve vaccinarsi, purché sotto l’egida della Fondazione di zio Bill e zia Melinda.
Da tre giorni la stampa aveva anticipato che, in vista della conferenza di domani, proprio Bill Gates avrebbe telefonato a Giuseppe Conte, il peggior primo ministro che la storia d’Italia abbia dovuto subire (quando si dice la sorte avversa…)
Ieri la telefonata, nella quale Giuseppi si è impegnato (a nome dell’Italia…) a donare per lo studio del vaccino 140 milioni di euro. Da parte sua, citano i quotidiani di oggi, il “miliardario filantropo” avrebbe elogiato la nostra ricerca e ringraziato l’Italia per il contributo finanziario alle sue fondazioni.
“Conte e Bill Gates si sono impegnati per una forte cooperazione contro il virus” riferisce il comunicato stampa. E non so perché, a leggere queste cose non riesco a vedere la filantropia.
Sarà che a forza di essersi scottati anche solo ad avvicinarsi all’acqua calda si ha paura?
Il ruolo che l’Italia  giocherà nella partita è fondamentale, perché dal prossimo anno toccherà a noi la presidenza del G20. Un ruolo davvero strategico a cui, nonostante il crollo dei già pochi consensi che aveva, difficilmente il nostro Giuseppi sarà disposto a rinunciare, con buona pace di chi auspica una sua rimozione urgente. E faranno di tutto per puntellarlo, salvo che non trovino un “degno“ sostituto sufficientemente ambizioso e facilmente manovrabile. Una pedina utilissima, un cavallo di Troia fondamentale per fiaccare la resistenza di un popolo individualista e in buona parte refrattario a imposizioni e vaccinazioni di massa com’è quello italiano. Ricordiamoci che il movimento NoVax in Italia è tra i più attivi, se non il più attivo al mondo.
Ma forse hanno trovato il modo di fargli ingoiare il boccone amaro: non essere più padroni della propria nazione, delle proprie risorse, delle proprie imprese, della propria libertà, della propria salute. Un ben calibrato mix di terrore, imposizione e colpevolizzazione, per fiaccare anche le più strenue resistenze.
Dalla Via della Seta all’Autostrada del Vaccino: il cerchio si è chiuso.
Speriamo che l’articolo che ho scritto ieri, La musica sta cambiando, si riveli in qualche modo collegato ai precedenti: un sassolino capace di far inceppare questo gigantesco ingranaggio.

Diana Lanciotti

P.S. Anticipo chi, secondo l’italica usanza di mettere un bel bollino su persone e opinioni, penserà di etichettarmi come “novax”: i vaccini quando servono per debellare malattie incurabili mi stanno bene. Ma qua stiamo ignorando terapie che paiono funzionare (il plasma per esempio), in attesa di un vaccino che, a meno che mi si dimostri il contrario, sarà un colossale business e forse non sarà affatto risolutivo. Anzi.

N.B. Questo è uno dei 160 articoli contenuti nel nuovo libro Antivirus. Emergere dall’emergenza di Diana Lanciotti – Paco Editore.

Un commento

  • Eleonora

    Bravissima! Articolo dettagliatissimo superlativo!
    Anche a me disturbano moltissimo gli abitudinari che facilmente criticano ed etichettano, sfogando così il loro personale ” uncino avvelenato”, come lo chiamo io, cioè il bisogno di aggredire per sentirsi migliori.
    Dobbiamo tutti difenderci, e più siamo, meglio è! Contattiamoci: releonora582@gmail.com grazie.

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