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Draghi: operazione simpatia (miseramente fallita)

Quasi quasi, e mai l’avrei immaginato, mi tocca rimpiangere Casalino. L’ho pensato dopo aver letto l’articolo di ieri sull’ANSA, un panegirico su Nonno Mario degno del peggior Istituto Luce:

La domenica di Draghi nella casa di famiglia al mare

Il giornalista autore del video che correda cotanto testo, sfidando eroicamente questo caldo cane (e qui devo riconoscergli un coraggio da leone, anche se suggerirei di applicarlo a miglior causa) ha persino inseguito i bagnanti, o in procinto di diventarlo, per estorcer loro gli elogi al presidente del Consiglio dimissionario. Elogi che, per come si sta mettendo per il prode Draghi e come molti auspicano, potrebbero anche essere vicini al diventar funebri. Politicamente parlando, s’intende.
Resta cu’ mme, nun me lassà l’hanno praticamente implorato, e per poco non ci scappava il coro. Per qualcuno ci mancava solo la lacrimuccia a suggello dell’accorata esortazione.
Per darle maggior spessore e contenuto, l’intervista è stata estesa anche all’edicolante/tabaccaio che, con l’autorevolezza da opinion leader tipica degli edicolanti, ha sciorinato le molteplici virtù dell’umilissimo premier. Uno de noantri, insomma. E alla moglie dell’edicolante, che come ogni moglie di edicolante, si sa, è più disponibile alle confidenze, è stato assegnato il compito di magnificare le doti di gentilezza e umiltà della gentil consorte draghiana.
Un’operazione simpatia in grande stile che, applicata a chi non esprime empatia e calore umano da nessun poro, risulta a dir poco improba, col rischio di fallimento dietro l’angolo. E vien subito da ricordare quell’altra operazione simpatia, totalmente fallimentare (e chissà che questa non abbia esiti altrettanto a noi favorevoli), imbastita a beneficio di Mario Monti, con risvolti esilaranti come le famose e indimenticabili rivelazioni della signora Lidia Rota Vender (v. https://www.dianalanciotti.it/non-moriremo-contiani/) diventate virali e oggetto di una riuscitissima parodia di Crozza.

Anni fa, a chi pensava che ci saremmo tenuti sul groppone Monti, poi Renzi e poi Conte, scrivevo: tranquilli, non moriremo tutti montiani/renziani/contiani.
Ora credo sia arrivato il momento di dire: tranquilli, non moriremo tutti draghiani.
Il passato insegna che certe tempeste passano, fanno danni, ma poi non tornano.
Ci libereremo anche di Nonno Mario, quindi? La tempesta perfetta che si è abbattuta sull’Italia sconquassandola fin nelle fondamenta se ne andrà lasciando solo cumuli di rovine e nessuno rimpianto? Penso proprio di sì. Il popolo italiano è dotato di un apparato digerente formidabile: ne ha già ingoiati, digeriti ed espulsi tanti… Non sarà di certo un tal Draghi, per quanto pesante e indigesto, a restargli sullo stomaco.
E chi asserisce che “tutti gli Italiani” vogliono che Draghi resti dimostra solo il proprio scollamento totale dalla società civile o una capacità truffaldina di mentire ai cittadini.

Diana Lanciotti

 

P.S. del 20 luglio. Mi sa che dovremo aspettare ancora un po’ a… rinunciare a Nonno Mario. Alcuni giorni fa scrivevo su twitter:

La sceneggiata delle dimissioni di #NonnoMario è durata pochissimo. Sono talmente sicuri di sé che l’hanno chiusa subito. Adesso tutti si precipiteranno a ridare fiducia al liquidatore che ne uscirà rafforzato, in barba agli Italiani. Sono marci dentro.

Dopo il vergognoso, arrogante e menzognero discorso di oggi in Parlamento, Draghi forse uscirà rafforzato, con poteri ancora più pieni. Non ci resta che sederci sulla riva del fiume. Prima o poi toccherà anche a lui… (politicamente parlando, s’intende)

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