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Continuità territoriale Sardegna-Italia negata – Lettera ai Ministri e Presidente Consiglio e Repubblica

Come molti sanno, dal 10 gennaio il Decreto-legge 29 dicembre 2021 n. 229 (detto anche “decreto apartheid”) introduce misure “urgenti” di contenimento al Covid, tra le quali il divieto per le persone prive di “supergreenpass” di utilizzare i mezzi pubblici. Divieto che in terraferma (o, come si dice sulle isole, “in continente”) può essere bypassato usando mezzi propri, seppur con oggettivi disagi e difficoltà, ma che rende impossibili gli spostamenti fuori regione agli abitanti di Sardegna e Sicilia. A meno che non si disponga di aereo o traghetto privato…

Ne ho parlato nell’articolo “Dal 10 gennaio Sardegna, Sicilia e isole minori sotto sequestro governativo” e nella lettera al Presidente della Regione Sardegna, con la quale chiedevo a Christian Solinas di intervenire per modificare l’iniquo trattamento riservato agli isolani, per evitare un effettivo sequestro di persona a migliaia di cittadini, che per motivazioni le più disparate e comunque legittime non sono in possesso di supergreenpass.
In proposito va ricordato che il regolamento UE 2021/953 del 14 giugno relativo all’introduzione del certificato COVID digitale stabilisce che:

è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per motivi medici, pratici o per scelta (…) il possesso di un certificato di vaccinazione (…) non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione o per l’utilizzo di servizi di trasporto passeggeri transfrontalieri (linee aeree, treni, pullman, traghetti, ndr).

Va anche ricordato che l’11 gennaio 2021 il Consiglio d’Europa ha approvato un documento in cui si stabilisce che:

gli Stati devono informare i cittadini che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno deve farsi vaccinare se non lo vuole (…) garantire che nessuno sarà discriminato se non è vaccinato.

Nello stesso documento i parlamentari esprimono la loro contrarietà ai certificati di vaccinazione usati come “passaporti”.

Successivamente al mio articolo del 5 gennaio, il governatore della Sicilia, Musumeci, ha promulgato un’ordinanza che consente di imbarcarsi dalla e per la Sicilia senza il lasciapassare verde, mentre sul fronte sardo tutto tace. E pure sul fronte romano, visto che dai “Palazzi” della capitale nulla e nessuno si è mosso per rimediare a una grave forma di discriminazione che crea cittadini di serie A e di serie B.
Mai come in questa occasione Roma e Cagliari si sono dimostrate così lontane.
È chiaro che ormai in questa rincorsa a perseguitare il non vaccinato, esponendolo al pubblico ludibrio come il colpevole di tutti i mali (abile mossa per coprire le inefficienze e l’incapacità di chi ha avuto due anni per risanare almeno in parte la Sanità, creare posti di Terapia Intensiva e altre misure per alleggerire la pressione sugli ospedali e rendere la vita dei cittadini più vivibile, sicura e dignitosa) non c’è più nulla di razionale. Solo un piacere sadico e perverso (Brunetta e Sileri docent) di opprimere chi non si allinea.

Ho ricevuto decine di proteste e richieste di aiuto da parte di cittadini colpiti direttamente da queste assurde discriminazioni, ma anche da chi pur non essendone personalmente colpito trova esecrabile che i politici che noi manteniamo ci ripaghino con moneta fuori corso.
Dato che più vado avanti e più mi rendo conto che gli occupanti dei suddetti “Palazzi” vivono in costante scollamento e scollegamento dalla realtà e dalla vita vera, ho scritto una lettera per invitarli a uscire dalle loro torri d’avorio e camminare sulla terra su cui noi comuni mortali camminiamo tutti i giorni. Per farlo ho voluto/dovuto parlare di me, delle mie personali difficoltà che l’assurdo divieto di salire su un traghetto o un aereo rende ancora più penalizzanti. L’ho fatto perché credo che a chi vive fuori dalla realtà non basti evidenziare l’iniquità e l’illogicità di certi provvedimenti, ma servano esempi di vita pratica.
Il mio è solo uno delle decine di casi che mi sono stati illustrati da persone che dal 10 gennaio si sono viste negare il proprio inalienabile diritto alla mobilità, sancito dal principio della “continuità territoriale”. Cittadini onesti, trattati come schiavi nonostante lavorino e paghino le tasse, anche per pagare i lauti stipendi di chi, a Roma, li umilia come dei paria, dei sudditi da vessare e perseguitare.
Mi aspetto risposte serie e concrete. Ve ne darò conto. Anche se la risposta sarà un silenzio tombale.

 

Ecco la lettera.

Continuità territoriale negata – Lettera ai Ministri e Presidente Consiglio e Repubblica

All’attenzione di:
Ministro della Salute Roberto Speranza
Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas
Presidente del Consiglio Mario Draghi
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Enrico Giovannini
Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini
Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Maria Rosaria Carfagna
Sottosegretario Ministero della Salute Pierpaolo Sileri
Ministro del Turismo Massimo Garavaglia

e p.c. i Segretari dei partiti politici e le principali testate tv, radio e stampaOlbia – Tempio, 31 gennaio 2022 

Egregi signori, 

sono giornalista, residente in Sardegna dal 2015. Dal 10 gennaio, io e migliaia di cittadini sardi siamo di fatto sotto sequestro a causa di un decreto che è in netto contrasto con il diritto di libera circolazione. 
In proposito:

“La continuità territoriale, intesa come capacità di garantire un servizio di trasporto che non penalizzi cittadini residenti in territori meno favoriti, si inserisce nel quadro più generale di garanzia dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, promosso in sede europea. Il trasporto, infatti, se da un lato si configura come attività di tipo economico, dall’altro, come elemento essenziale del “diritto alla mobilità” previsto all’articolo 16 della Costituzione, costituisce un servizio di interesse economico generale e, quindi, tale da dover essere garantito a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica” (https://web.camera.it/cartellecomuni/leg14/rapportoattivitacommissioni/testi/09/09_cap16.htm)
“l’Unione europea ha riconosciuto l’insularità come causa che condiziona negativamente lo sviluppo economico-sociale all’articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, prevedendo politiche attive per ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e colmare il ritardo delle regioni meno favorite o insulari” (http://www.infoparlamento.it/tematiche/interrogazioni-interpellanze-risoluzioni-mozioni/camera-dei-deputati-200627-interpellanza-sulla-continuit-territoriale-della-sardegna-per-garantire-il-diritto-alla-mobilit).

Eppure, dal 10 gennaio, contro qualunque principio di uguaglianza, e senza nessun fondamento scientifico, sono migliaia i cittadini sardi, o comunque residenti sull’isola, privati dell’inalienabile diritto di mobilità: a tutti gli effetti prigionieri in casa propria. 

Per farvi meglio comprendere l’abnormità della situazione, sottopongo alla vostra attenzione il mio caso personale.
Dal 2002, in seguito a un intervento di rimozione di un carcinoma mammario, sono costretta a regolari controlli annuali (inizialmente semestrali) presso l’IEO di Milano, dove sono seguita dal professor Enrico Cassano, direttore dell’unità di Senologia. Lui conosce esattamente il mio quadro clinico, quindi è la persona a cui mi affido da anni con la massima fiducia.
Come qualcuno di voi saprà, la prevenzione precoce è l’arma più indicata per scongiurare una delle malattie più diffuse.

Inoltre, a causa della pandemia, per un paio d’anni ho rinviato un delicato intervento agli occhi, che deve essere effettuato dall’oculista di fiducia che mi ha già operata alcuni anni fa a Verona.
Infine: la mia sede lavorativa, così come quella dell’organizzazione di volontariato di cui sono fondatrice e presidente onorario, è in Lombardia e le restrizioni mi impediscono di accedervi.

Non sono novax: sono figlia di un grandissimo e stimatissimo medico, purtroppo scomparso nel 2018, che conoscendo bene la mia particolare situazione mi ha sempre evitato l’assunzione di farmaci, a causa degli importanti effetti paradossi di cui sono stata vittima in passato (anche in seguito alla somministrazione di un vaccino) e di una situazione immunitaria complicata da terapie errate prescrittemi da specialisti che non hanno voluto o saputo studiare la mia soggettività. Tendenza purtroppo diffusa in una Medicina che non si occupa e preoccupa più dell’individuo ma tende a livellare, generalizzare, standardizzare.
A causa di un errore medico, dieci anni fa ho avviato un’azione di responsabilità nei riguardi di un otorino che mi ha messa a rischio della vita ben due volte. Tanto che ne è stata riconosciuta la negligenza dal CTU, ma senza che si sia ancora arrivati a sentenza. Dopo 10 anni…

Non ho richiesto l’esenzione perché diversi medici, pur riconoscendo che (se fossimo in una situazione “normale”) ne avrei diritto, mi hanno spiegato che l’esenzione alla vaccinazione anticovid è impresa impossibile: solo se sei metà marziano e metà vesuviano forse puoi sperare di ottenerla. Persone con patologie molto invalidanti se la sono vista negare: i medici non si assumono responsabilità per paura di sanzioni e ritorsioni. Ma non c’è bisogno che sia io a dirvelo: ne siete ben coscienti.

Il paradosso è che se io vivessi ancora in Lombardia, usando i miei mezzi potrei spostarmi senza problema. Ma il fatto di aver scelto di vivere su un’isola diventa discriminatorio e limitante delle mie libertà naturali, arbitrariamente negate da chi fa le regole astraendosi dalla realtà, senza avere idea di che cosa sia la vita vera.

Che le limitazioni imposte non abbiano nessun fondamento giuridico, scientifico e sanitario è dimostrato dal fatto che, mentre per uscire dalla Sardegna verso l’Italia devo essere munita di supergreenpass,  per o dall’estero basta il semplice greenpass. Per non dire che lo strumento del supergreenpass si è rivelato fallimentare e pericoloso, riducendosi in pratica a una… licenza di contagiare che ha indotto false sicurezze in chi ne è munito. Tanto che ogni giorno ho notizia di persone trivaccinate che hanno contratto il Covid. E non in modo blando come si vuol far credere.

Vi ho sottoposto il mio caso personale per aiutarvi a riflettere sulla molteplicità di situazioni che i decreti “generalisti” non prendono minimamente in considerazione, dando la misura dello scollamento insanabile che si è venuto a creare tra “istituzioni” e società civile. Situazione che appare in tutta la sua gravità quando a farne le spese è la salute fisica e mentale dei cittadini. 

Vi invito perciò a voler annullare con urgenza le restrizioni alla libera circolazione dei cittadini. Cittadini onesti, che pagano le tasse (e tante) per ottenere i servizi che voi ora state negando tramite misure restrittive, discriminatorie, inutili, dannose, punitive, lesive della dignità, della libertà e della salute dei cittadini. Cittadini che pagano per mantenere l’apparato statale, che in risposta li discrimina e brutalizza.
In caso contrario vi riterrò solidalmente responsabili per le conseguenze dovute alla ritardata o negata possibilità di prendermi cura della mia salute nei modi e nei tempi necessari. 
In attesa di un sollecito riscontro, vi informo che, in qualità di giornalista, per dovere di informazione verso tutte le persone che mi hanno chiesto di farmi portatrice delle loro istanze renderò pubblica questa mia richiesta e le risposte che riceverò, o non riceverò.
Grazie per l’attenzione

Diana Lanciotti

P.S. Il mio ufficio stampa ha inviato a diverse centinaia di giornalisti il comunicato stampa con la mia lettera. Dopo un minuto è arrivata questa risposta da una caporedattrice di una nota testata.

La gentile signora non ha letto il comunicato ma si è subito sentita di estrarre la spada in difesa del dio Vaccino. Purtroppo questi sono i giornalisti, tutori dell’informazione e della “verità”…
La mia addetta stampa le ha chiesto spiegazioni e questa è la risposta.
Purtroppo quel “noi”, che la signora non ha voluto spiegare, conferma che nelle redazioni vigono chiari diktat a favore dei vaccini. Si sapeva. Questa è la riprova. Altro che informazione libera e indipendente. Cherchez l’argent…

11 commenti

  • Doriana

    Cara Diana,
    vogliono i nostri soldi, i nostri voti e poi ci prendono a pesci in faccia quando vogliamo usare i nostri diritti. Persone con interventi urgenti importanti vengono bloccate ai porti e negli aeroporti. Sono delinquenti dei peggiori.

    Doriana

  • Matteo

    Gentile signora Lanciotti,
    grazie per il suo impegno per la nostra isola, dimenticata e svilita. Lei è più sarda di tanti sardi che tacciono e accettano i soprusi.
    Con riconoscenza da un sardo purosangue

    Matteo

  • Mietta

    Diana, se non ci fossi tu… Se aspettiamo questi imbelli (per non dire peggio) non otterremo mai la tutela dei nostri diritti.

    Grazie da me e tutta la mia numerosa famiglia, divisa tra rabbia e delusione

    Mietta

  • Gina

    Grazie signora Diana anche per la sua testimonianza. So che le è costato parlarne ma davanti all’ignoranza di chi legifera forse servono argomenti pratici.
    Con i miei più cordiali saluti

    Gina

  • Gabriella

    Bravissima Diana,
    è assurdo che Solinas non si sia mosso, dopo più di 20 giorni.
    Quanto dovrebbe andare avanti questa situazione???

    Gabriella

  • F.E.

    Brava Diana concordo con quello che hai scritto. Mi meraviglio che Solinas non abbia ancora preso provvedimenti.
    Comunque sono fiduciosa, spero usino il buon senso.

    F.E.

  • Grazia

    Parlano di ritorno alla normalità… ma ci prendono in giro? O pensano di far cadere all’improvviso queste misure vergognose e antidemocratiche?
    Sono folli e percolosi.

    Grazie, Diana

    Grazia I.

  • Luigi G.

    Cara Diana, finché al Governo avremo dei massacratori della Costitizione che cosa possiamo sperare? O medici, parlo di Bassetti, che dopo aver indicato i “novax” come i colpevoli dei mali del mondo ora parlano di “amnistia per i novax”? O sottosegretari alla Salute che in evidente stato di alterazione promettono di rendere la vita difficile a chi non si piega al ricatto del “vaccino”? O presidenti della Repubblica che parlano di dignità di tutti, anche dei delinquenti e dei clandestini, meno di chi per motivi legittimi non accetta di fare da cavia a una sperimentazione di massa?
    Mi fermo qui. Ma avrei da scrivere per ore. Ma lei lo fa meglio di me e le cedo volentieri l’onere.
    Grazie, grazie

    Luigi

  • Piero T.

    Diana carissima, la rabbia sale. Gilelo dice un vecchio insegnante disgustato dalla società e dalla non-cultura che stiamo preparando per le nuove generazioni. Io andrò in pensione presto e non avrei mai pensato di farlo volentieri, ma non voglio essere complice del disfacimento intellettuale che stanno approntando con la connivenza di troppi colleghi che non osano esprimersi.
    È infame il ricatto a cui ci hanno sottoposti, obbligandoci a un atto contro la nostra volontà e contro la nostra salute: sono decine i casi segnalati di colleghi che dopo la vaccinazione, soprattutto la seconda e la terza, hanno subito danni anche pesanti che nessun medico ha il coraggio di certificare. Siamo all’annullamento della dignità, alla negazione dei diritti, alla persecuzione.
    Dove sono coloro che a ogni piede calpestato gridavano e scendevano nelle piazze per manifestare?
    Ci dia una mano lei: lei che è libera e sa farsi sentire. Sia la nostra voce.

    Piero

  • Elisa

    È allucinante! Ma la stessa discriminazione sta per avvenire nelle scuole dove ben presto i vaccinati positivi o no andranno a scuola, mentre i non vaccinati staranno a casa! Un bel trauma per dei bambini/ragazzi… È un etichetta che fomenterà il bullismo, creerà pregiudizi stupidi. Tanto si sta lavorando e parlando di integrazione e di inclusione delle fasce deboli e dei bambini con svariate problematiche e poi… guarda un po’ cosa stanno combinando! Stanno rovinando il lavoro che con tanta fatica da anni si sta cercando di fare capire alle famiglie, ai ragazzi. Si sta cercando di allinearsi tutti verso questa forma di pensiero.
    Mah….sento le voci, di questi personaggi che dovrebbero solo pensare e fare il loro lavoro senza entrare nelle competenze altrui, che pensano sulla base di qualche chiacchiera, di poter sputare sentenze e decidere per gli altri. C’è un mondo là fuori che vede alcune persone costrette a subire violenze fisiche, come la possibilità di non curarsi nel vostro caso e violenze morali come nel caso di bambini che non possono vaccinarsi, e ne conosco e potrei portare degli esempi, ma che vengono esclusi dalla società! Forse per certi versi sarebbe meglio così, guarda chi ci circonda… ma purtroppo per loro le relazioni con i coetanei sono importantissime!!!!
    Quindi i giornalisti che si permettono di scrivere alcune frasi senza idea alcuna di come va il mondo, pensino ad occuparsi di gossip, forse farebbero meno scivoloni e non offenderebbero ignorantemente alcune creature che non hanno colpa alcuna!!!

    Elisa

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