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La conferenza stampa di Nonno Mario e gli straordinari poteri dei “non vaccinati”

 

Ieri, durante la conferenza stampa di Mario Draghi, si è consumato l’ennesimo strappo tra la politica e i cittadini, tra il potere ingordo e usurpatore e il popolo che lavora per mantenerlo.
Da un “nonno prestato alle istituzioni” (come si è autodefinito in una precedente conferenza) ci si aspettavano scuse ed espressioni di rammarico per le ultime drastiche (e inconcepibili) restrizioni, per la rapina istituzionalizzata dei diritti umani, per la confusione che regna sovrana, peggiorata da una raffica di decreti legge che neanche Azzeccagarbugli saprebbe decifrare. E invece l’uomo è andato dritto allo scopo (il suo, non di certo quello della Nazione): dare degli untori ai “non vaccinati”. Come un mastino che non molla la presa, anche ora che tutti gli indici e le circostanze mostrano chiaramente che quei pochi e isolati non vaccinati non hanno nulla o quasi a che vedere con quanto sta succedendo, lui li ha indicati ancora una volta come i “colpevoli” della situazione, i nemici pubblici da abbattere a suon di divieti, privazioni, colpevolizzazioni.
Invece di ammettere di aver raccontato un sacco di balle, illudendo i “vaccinati” di essere immunizzati, ha riversato la colpa sui “non vaccinati”. Dimenticando di aver affermato, in luglio, che il greenpass

“È una misura con cui gli italiani possono continuare a esercitare le proprie attività, a divertirsi, ad andare al ristorante, a partecipare a spettacoli all’aperto, al chiuso. Con la garanzia però di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose”.

Dichiarazioni che hanno creato false illusioni ai “vaccinati”, che durante le ferie estive e le festività natalizie ci hanno dato dentro con ritrovi, feste, festini, cene, cenoni, pranzi, pranzoni, assembramenti, shopping. Tanto Nonno Mario, che alla fine è il nonno di tutti gli Italiani, li aveva rassicurati che inoculandosi avrebbero potuto godere dell’immunità permanente. Una specie di indulgenza plenaria che cancella tutti i virus del mondo.
E nemmeno ora che le evidenze sono di tutt’altra impronta ha il coraggio di ammettere di essersi sbagliato. Neanche ora che gli ospedali si stanno riempiendo di allegri festaioli che, galvanizzati dalle rassicurazioni di Nonno Mario, non hanno osservato nessuna cautela, infettandosi e infettando senza ritegno. Alla faccia dei non vaccinati, preclusi da qualunque forma di vita sociale, che ora però sono chiamati a risponderne. E, a meno che non si voglia attribuir loro poteri straordinari di contagiare col solo pensiero, è chiaro che chi sta finendo ora in ospedale è in buona parte chi si è dato ai bagordi col beneplacito draghiano. Che se ci fosse qualche magistrato libero e volonteroso potrebbe avviare un’indagine per epidemia colposa.
Ma no, insiste il nonno degli Italiani: la colpa è di quello sparuto manipolo di “non vaccinati”. Come dire che alla fine le colpe dei “nonni” ricadono sui cittadini, purché “non vaccinati”.
Tutto pur di creare divisioni e contrapposizioni, fomentando odio e discriminazione e distogliere l’attenzione dal manovratore e dalle sue manovre. Ormai non conta più lo schieramento politico ma quello… sanitario: divisi in nome del dio Vaccino, e finché non ti converti sarai sempre un reietto.

Avete notato che ora parlano sempre meno di novax (ormai tutti sanno che si tratta di una piccola, minuscola parte di popolazione) e parlano invece di “non vaccinati”? Che sarebbero, a loro dire, quelli che riempiono gli ospedali e le terapie intensive. L’ha affermato il ministro del mal di pancia Speranza, il quale dopo il discorso del suo capo a base di aria fritta condita con odio, ha mostrato un foglietto disegnato dove spiccava la sagoma di un terribile gigante rosso che sovrastava piccole tenere sagomine, colorate in più rassicuranti azzurrino, celestino e verdino. Asserendo, mentre lo sventolava davanti alla platea in estasi, che più di qualunque grafico è così che si chiariscono le cose. Si sa: il popolo italiano è composto solo da ignoranti, che non sanno leggere i grafici e hanno bisogno delle figurine per capire i concetti.
Non è dato a sapersi se l’autore di tale opera d’arte sia il figlio o il nipote di Speranza. Però sappiamo con certezza che i dati sull’occupazione delle terapie intensive mostrati con fanciullesca spensieratezza dal mortifero ministro erano di… 30-60 giorni fa! Il periodo a cui si riferiscono va infatti dal 12/11/2021 al 12/12/2021! Basterebbe questo per bollare come farlocca l’intera conferenza stampa e privare di qualunque credibilità gli squallidi personaggi che si sono prestati alla recita.


Una recita che segue un’abile sceneggiatura scritta da altri, non certo dal Presidente del Consiglio. Perché mica penserete che sia lui a guidare il vapore? Eh, no. Lui è una semplice pedina che risponde ai capi che l’han messo lì affinché compia la missione (già a buon punto) di affossare l’Italia e svenderla a prezzi di realizzo come già fatto con la Grecia. Ricordiamo le parole di Cossiga, che ben conosceva questo ducetto in fieri che sta favorendo il disastro economico e sociale:

“Un vile affarista. Non si può nominare presidente del consiglio chi è stato socio della Goldman Sachs, grande banca d’affari americana… E male molto male feci a quasi imporne la candidatura a Silvio Berlusconi. È il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, della svendita dell’industria pubblica italiana, quando era direttore generale del Tesoro. E immaginati cosa farebbe da presidente del consiglio dei ministri. Svenderebbe tutto quel che rimane… ai suoi comparuzzi della Goldman Sachs”.

Ma torniamo al buon Speranza, che ci ha propinato dati farlocchi con l’arroganza di chi è convinto di aver a che fare con un popolo di baluba, che se le beve tutte. Non solo ha presentato dati riferiti a 30-60 giorni prima, ma ha fatto credere che le terapie intensive siano piene, e occupate al 90% da “non vaccinati”. Peccato, per lui, che il dato reale diffuso da AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) ci mostri che le terapie intensive al 10 gennaio fossero occupate per il 17%. E non solo da “non vaccinati”.

E peccato, sempre per lui ma non per noi, che ormai sia svelato che quando parlano di “non vaccinati” si riferiscano non solo ai “realmente non vaccinati” (una piccolissima parte) ma anche a chi non ha fatto il “booster”, e cioè si è fatto inoculare “solo” 2 dosi. A dirlo erano già diversi medici ma l’ufficialità è stata data, forse senza rendersi conto che avrebbe dato uno scossone alla “narrazione” fin qui sostenuta, dal professor Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani. Il quale ha chiarito senza mezzi termini che vengono considerati “non vaccinati” i ricoverati che “non hanno compiuto l’intero ciclo vaccinale”*. Ai quali, perciò, manca la terza dose. E sono: o persone che non hanno ancora avuto la possibilità di farla, o persone che hanno avuto effetti avversi con le dosi precedenti (quando si continua a prendere a bastonate il sistema immunitario, il nostro fedele cane da guardia, capita che prima o poi si rivolti), o persone che si sono scocciate di doversi far bucare il braccio e iniettare qualcosa che non è ben chiaro cosa sia.
Quindi, ribadisce Vaia, i così definiti “non vaccinati” sono anche i vaccinati una o due volte.
Dichiarazione esplosiva che, a suon di titoloni sui paginoni dei giornaloni, dovrebbe far crollare il castello di carte tenuto insieme col collante della menzogna e dell’odio, e invece è passata sotto silenzio (salvo che su La Verità di Belpietro), come se fosse plausibile che ci abbiano prima fatto credere che bastava una dose, e poi la seconda ci avrebbe messi al sicuro, e negli ultimi tempi sia scaturita la necessità di una terza e, addirittura, si parli di una quarta o, riaddirittura, di un’inoculazione ogni sei mesi.
Ma, finché non abbiamo fatto la terza dose, nelle statistiche e nei disegnini mostrati trionfalmente da Speranza, risultiamo “non vaccinati”. Capito il giochino? Vogliono far risultare che la colpa è dei “non vaccinati” se gli ospedali si stanno riempiendo, e per farlo contano come “non vaccinati” anche i mono e i bidosati. A parte che è una presa in giro per questi, capite come fanno a giocare coi numeri e ad addossare le colpe dei propri errori a chi non si allinea? Invece di estrapolare i dati dei “realmente non vaccinati” da quelli dei mono e bidosati, mischiano insieme pere e mele in una marmellata che impedisce di conoscere la reale dimensione del fenomeno. Ci vorrebbe qualcuno che, invece di parlare nell’ombra come fanno tanti medici, alzasse finalmente il velo su questo grande inganno.

Tutto questo nel totale silenzio dei media: nessun dubbio, nessuna domanda. Ma neanche imbarazzo. No, ormai sono talmente sicuri di avere in pugno l’opinione pubblica (e in parte è tristemente vero) che non si preoccupano nemmeno più di mistificare, sì, ma con un minimo di eleganza. No, lo fanno alla luce del sole, incuranti del fatto che qualcuno finalmente li possa sgamare e sbugiardare agli occhi del mondo.
Tutti allineati e coperti a cantare le lodi dell’imperatore. E quell’unico giornalista, l’ormai mitico Alberto Ciapparoni che nella precedente conferenza di Nonno Draghi ha osato fare una domanda non addomesticata, chiedendogli chiarimenti sulle sue affermazioni di luglio che hanno sancito un “liberi tutti” purché muniti di lasciapassare verde, non si è visto ammettere alla conferenza di ieri. Eh, no: del resto l’Italia figura al quarantunesimo posto per la libertà di stampa, e non vorremo mica scompigliare la classifica?
Per lo stesso motivo non verrà probabilmente più ammesso alle conferenze stampa il giornalista del Times, pecorella sfuggita al pastore del gregge, che si è permesso di importunare Nonno Mario chiedendogli come mai in Gran Bretagna, dove non hanno adottato le misure drastiche di cui il nostro governo si vanta, sono messi molto meglio di noi. Affronto intollerabile a cui Nonno Mario, sniffando aria col ben noto tic nasale, ha risposto sdegnato di averne già abbastanza delle questioni italiane da non potersi preoccupare degli altri paesi.
Al contrario, gli ha garbato assai la “domanda” dell’inviato RAI che gli ha chiesto se era più “divertito o annoiato” dalle divergenze all’interno della maggioranza. Domande veramente toste, capaci di far tremare i polsi… ma è così che si è ridotto il giornalismo italiano: a lisciare il pelo dei potenti in cambio di qualche premietto.

Sorvolando sull’insolita premessa di escludere certe domande (“non risponderò a domande sul Quirinale…”), a voler ben guardare non è stata del tutto deludente, la conferenza di Nonno Draghi. In tanti si aspettavano delle scuse per gli sbagli finora commessi, per la restrizione indebita delle libertà, per i dati gonfiati ad arte. E lui scusa l’ha chiesto… ma non per le menzogne e gli errori, no: per aver ritardato la conferenza di qualche giorno. Una conferenza tenuta, ci ha tenuto a precisare, solo per rispondere alle critiche dei giorni precedenti (non perché fosse un dovere, no… l’imperatore si degna di informare i sudditi solo quando gli pare e piace…). Ma aveva le sue buone ragioni, ci ha benevolmente spiegato: aveva sottovalutato le aspettative degli Italiani. Già: metti un popolo davanti alla più grande privazione di libertà dai tempi di zio Adolf, e pensi che gli faccia un baffo di saperne di più.
Alla fine il teatrino di ieri sera è servito per raccontare altre menzogne al popolo italiano. Se Nonno Mario non fosse in Italia avrebbe già fatto le valigine per tornarsene dai suoi nipotini. E le favole le racconterebbe a loro, e non a noi.

Diana Lanciotti

*Video delle dichiarazioni del prof. Vaia a Quarta Repubblica (Rete4): https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/quartarepubblica/puntata-del-10-gennaio_F311546301000101 (da minuto 00:19:43 a 00:22:18)

Guariremo solo se… il mio contributo a un’informazione libera dalle gabbie del Pensiero Unico

 

 

3 commenti

  • Fabio Augusto Bubula

    … Sto leggendo Antivirus, e vicino sul comodino ho Guariremo solo se.. E Boris professione angelo custode, che leggo ad alta voce seduto vicino al mio Angel, con gli altri cani che ascoltano anche loro…
    Ho appena finito di leggere questo tuo articolo: solo un immenso, sentito, GRAZIE. Grazie Diana, se riuscirò a conservare l’equilibrio e la forza di resistere e combattere per i diritti e la libertà lo dovrò in larga parte a te.

  • Lidia

    Cara Diana, in un mondo giusto e normale personaggi così avrebbero fatto i bagagli da tempo e sarebbero stati estromessi non solo dalla politica ma anche dalla società.
    Hanno fatto danni e vittime ma finché non finiranno il loro compito resteranno al loro posto. Come dici tu sono solo marionette in mano a chi li manovra da lontano.
    L’arrivo in Italia di Luc Montagner, premio Nobel, seppur snobbato e deriso dalla stampa forse segnerà una svolta? Me lo auguro, perché di questa guerra non se ne può più.
    Un grazie immenso per il coraggio con cui esponi te stessa e le tue idee

    Lidia

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