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Caso Diciotti: la sfilata degli ipocriti

Oggi il Senato deciderà se mandare a processo il Ministro dell’Interno Salvini per la vicenda della nave Diciotti e i talk show in tv ci vanno a nozze, proponendoci una sfilata di tuttologi, vestiti di tutto punto, che con le loro giacchettine alla moda, i capelli agghindati, le barbette ben curate, il cerone di scena, il sorrisetto di circostanza e l’aria saccente, si professano paladini dei diritti umani. E ognuno di loro, per supportare le proprie tesi, riporta una versione riveduta e corretta della legge.
In realtà, del destino dei migranti a questi parolai non gli frega un bell’accidente: l’importante è farsi vedere in tv, sperando di raccogliere voti (se politici) o vendere qualche libro in più (se scrittori). Ma di muovere un dito o alzare il didietro dalle poltrone comode degli studi televisivi o delle loro scrivanie manco gli passa per la testa.

Secondo questi ipocriti dell’accoglienza, che vanno a braccetto con quelli che definisco “aguzzini dell’accoglienza” (coloro che dell’accoglienza fanno un vergognoso business), i diritti stanno solo dalla parte dei migranti. E non si soffermano mai a pensare alle tensioni sociali e alle discriminazioni che la politica ipocrita dell’accoglienza crea a favore degli extracomunitari, a sfavore dei cittadini italiani. Basta pensare alle graduatorie per le assegnazioni delle case popolari, che vedono sempre primi in classifica gli immigrati. La periferia di Milano è un esempio lampante di queste disparità.

Provino, questi paladini dei diritti umani, ad alzare i loro deretani e a farsi un giro nelle periferie delle grandi città, o nei centri di accoglienza, e forse capiranno che la tanto sbandierata accoglienza è una facciata, dietro la quale si nasconde un degrado che è segno di grande inciviltà… altro che integrazione!
Siamo degli incivili, infatti, ad accettare che degli esseri umani vivano in condizioni pietose, emarginati, senza lavoro o sfruttati. Che vita gli facciamo fare, dopo averli attirati qua facendogli credere che ci sia il Bengodi? Ma se il Bengodi non c’è per noi che siamo cittadini italiani, figurarsi per loro…
E la chiamano accoglienza, solo perché gli paghiamo il telefonino, il piumino griffato, i jeans di marca, le scarpe da ginnastica all’ultima moda, e poi li sbattiamo a vivere ai margini della società, o a subire come tante vittime una situazione che forse loro stessi deplorano, oppure ad arrabattarsi in qualche modo, arrivando non di rado a delinquere.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: ogni essere umano ha il sacrosanto e inviolabile diritto di poter vivere nella terra dov’è nato, con dignità, rispetto, lavoro, salute. *

Provino, i paladini dell’accoglienza, a farsi un giro nei reparti infettivi degli ospedali e a parlare con qualche medico. E a farsi spiegare come mai certe malattie, debellate da decenni, stanno facendo la loro ricomparsa. E come mai, invece dei classici due picchi di influenza annuali, ormai siamo colpiti da “influenza” per tutto l’anno.
Non è voler essere razzisti, ma essere realisti. Non è colpa nostra se queste povere vittime dell’illusione, dell’ipocrisia, della tratta di esseri umani sono portatrici di malattie. Loro, a casa loro, ci convivono tranquillamente: siamo noi che, una volta che il nostro sistema immunitario viene aggredito da virus e batteri ormai sconosciuti, ci ammaliamo.
Se così non fosse ci spieghino, questi ipocriti dell’accoglienza, come mai ad accogliere gli immigrati si vedono sempre persone armate di guanti, mascherine, tute e scafandri.
Ma non si può dire: non è politicamente corretto!

Ma adesso, finalmente, i paladini dell’accoglienza hanno trovato il loro degno leader, perfetto per rappresentarli: Luca Casarini. Ed è detto tutto!

Diana Lanciotti

* https://www.dianalanciotti.it/lipocrisia-dellaccoglienza/

N.B. Questo è uno dei 160 articoli contenuti nel nuovo libro Antivirus. Emergere dall’emergenza di Diana Lanciotti – Paco Editore.

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