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Piove, governo assassino

Ogni giorno, o quasi, arrivano notizie di suicidi da parte di imprenditori, liberi professionisti, artigiani (comunque tutti lavoratori in proprio) che, strozzati dai debiti, dal cappio delle banche e del fisco, decidono di farla finita.
Un fenomeno che sembra quasi diffondersi sull’onda dell’emulazione, come un qualsiasi fenomeno di moda ma che, al contrario di un fenomeno di moda, ha dei risvolti tragici, di una tristezza che pesa come un macigno sul cuore. E dovrebbe pesare come un macigno sulla coscienza di chi queste morti le ha in qualche modo “istigate”, provocate.

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«Le conseguenze umane» della crisi, le ha definite l’ineffabile Monti, non a caso soprannominato Rigor Montis dalla Litizzetto (credo sia una delle poche battute della Litizzetto che condivido).
Una dichiarazione grottesca, macabra, intollerabile. La gente si ammazza di brutto, impiccandosi, buttandosi giù dalla finestra, sparandosi, dandosi fuoco e quello, col suo modo di fare da beccamorto, parla di "conseguenze umane" della crisi.
Del resto da uno che parla, si muove, si veste come un becchino nel pieno delle sue funzioni, che cosa ci si può aspettare? Ogni volta che lo vedo, con la sua faccia mal lavata, i capelli appiccicosi, mi viene in mente quella volta che Patty Pravo, con la sua erre moscia così chic, in una trasmissione tv parlando di Prodi, disse: «Prodi? Ogni volta che lo vedo, mi viene da vomitare».
Scusate la digressione. Ritorno in carreggiata.
Una volta, quando le cose andavano male, ci si sfogava contro il governo dandogli del ladro.
"Piove, governo ladro", si diceva.
E finora, purtroppo, i fatti dimostrano che non eravamo lontani dal vero. Ogni giorno apprendiamo quanto i penultimi che ci hanno governato, e quelli prima di loro, e quelli ancora prima, appena si sono seduti sulle loro scranne si siano preoccupati, anziché del bene dell’Italia, di arraffare tutto l’arraffabile.
Non si salva nessuno: destra, sinistra, centro, alto, basso. Uno schifo immondo, intollerabile.
I penultimi, poi (il governo prima di questo, quello spazzato via con un colpo di stato da un presidente comunista che ora se la fa con i capitalisti… Marx si rivolterà nella tomba dalla mattina alla sera…), dopo averci fatto intravedere la rinascita del nostro Paese, dopo aver avuto effettivamente nelle mani il potere di portare l’Italia a diventare uno stato civile, prospero, dove si può essere fieri di vivere, e non la pattumiera che stava diventando dopo anni di governi cattocomunisti, hanno buttato tutto alle ortiche. Eravamo stati in tanti a credere in Berlusconi, ma lui da imprenditore accorto, da Re Mida capace di trasformare in oro tutto ciò che toccava, si è trasformato in un vecchio satiro interessato solo a toccare ben altro e trasformarlo in… fate voi, mettete al posto dei puntini ciò che vi viene in mente.
Non perdonerò mai a Berlusconi di aver avuto in mano le sorti dell’Italia, di aver avuto le possibilità e penso anche i numeri per poterci portare in una posizione rispettabile anche a livello internazionale, e di aver preso invece l’Italia e averla buttata nel fango. L’ha svenduta. Ci ha svenduti per i suoi interessi (che, visto il personaggio, qualcuno a ragione definirebbe porci), ha accettato di declassare l’Italia a paese povero e derelitto, l’ha consegnata in mano alle banche, in cambio di qualche promessa sulla quale noi poveri esclusi dall’aulico mondo politico possiamo solo fare congetture (forse in cambio di frequenze televisive? Forse in cambio dell’assoluzione ai vari processi in cui è imputato? Forse in cambio di un giro di donnine più giovani e fresche? Lo so… scusate, sto svaccando, ma come si fa a non svaccare quando ti accorgi che una persona a cui avevi affidato il tuo futuro di cittadino italiano, a cui avevi affidato la dignità e il decoro del paese che ami, ha avuto in mente solo di contornarsi di puttanelle e magnaccioni vari?)
Niente e nessuno potrà farmi ricredere sul giudizio che, mio malgrado, mi sono fatta negli ultimi tempi sul nostro ex presidente del Consiglio. Uno che ha creduto di fare il furbo fino all’ultimo, raccontando barzellette, facendo il Pierino agli incontri internazionali, definendo "culona ecc." la capa di uno stato importante, che appena ne ha avuto l’occasione (dimostrando a sua volta un alto spessore politico…), si è vendicata, alleandosi con Sarkozy per far fuori Berlusconi.
Ben ha saputo approfittare delle gaffe e del baratro in cui Berlusconi si stava cacciando il nostro non amato presidente della Repubblica, che ha avuto gioco facile, anzi facilissimo, nel portare a compimento il disegno di destabilizzare l’Italia (illudendosi di esserne l’artefice, ma essendo solamente il servitore dei poteri bancari, che da tempo stavano pianificando il colpo).
Scacco matto alla democrazia, largo alle banche. Perché alla fine sono le banche, attraverso marionette messe al governo, prima dell’Italia, ora della Grecia, e presto forse della Spagna, a guidare i destini delle nazioni. Basta con gli stati sovrani. Ora è il momento degli stati schiavi delle banche, di questo osceno ordine superiore che guida in modo non più tanto invisibile i destini dei popoli. Asservendoli, ma facendo loro credere di "salvarli".
E se prima chi stava al governo si limitava a rubare, ora no, va ben oltre.
Ora, questo governo guidato da una marionetta che pare un becchino, la gente non si limita a derubarla: la ammazza, o comunque la induce ad ammazzarsi, che è praticamente la stessa cosa.
Guardate che non sto esagerando. Queste cose che io sto dicendo in modo magari un po’ puerile, le sta dicendo, tra gli altri, Paolo Becchi, docente ordinario di Filosofia del Diritto all’Università di Genova, filosofo e giornalista, che ha anche scritto un libro su tutta questa faccenda che sembra appartenere alla fantapolitica e invece è una orribile commistione di politica, corruzione, mafia bancaria.
Vi invito a leggere un’illuminante intervista con lui. La trovate qui: http://www.youtube.com/watch?v=BOPS23…ture=share
Prendetevi mezz’ora di tempo. L’argomento è importante, l’intervista ben condotta, il linguaggio chiaro ed efficace. Dice tutto, spiega tutto. Spiega perché l’Italia sta andando a rotoli e perché la gente si ammazza. Mi piacerebbe sentire i vostri pareri, dopo.
Diffondiamo questo filmato, se non vogliamo che quando (sono pronta a scommetterci) Monti e la sua ghenga si presenteranno alle elezioni politiche qualcuno abbia la nefasta idea di votarli.
In ogni caso sarà dura trovare qualcuno che sia degno di voto. Non ne vedo uno che sia uno, per ora. Ma, si sa, la speranza è l’ultima a morire (sempre per restare in tema…) Ed è proprio di speranza che ora avremmo bisogno. Quella che i nostri grigi tecnocrati non sanno darci. Che, anzi, vogliono toglierci.
Certo, non la speranza leggerotta e facilona che cercava di spacciarci Berlusconi: quello che ci serve è un richiamo alle nostre effettive capacità, alle qualità insite in noi italiani, un popolo che quando ci si mette sa e può fare grandi cose.
Il problema, ora, è che non ci si mette. Come si fa ad aver voglia e forza di reagire se ogni giorno, imbeccati dalla banda di beccamorti che stanno al governo, giornali e tv ci suonano la marcia funebre, per convincerci a tutti i costi che stiamo sprofondando in un baratro da cui difficilmente riusciremo a risalire?
E i beccamorti non hanno nessuna intenzione di risollevarci il morale per farci tornare la voglia di impegnarci. Anzi, la loro parola d’ordine è "divide et impera". E allora eccoli a fomentare l’odio sociale, additando ora questa e ora quella categoria sociale come apportatrice di danni e rovina all’economia nazionale. Tutti contro tutti, ci vogliono vedere, per distrarci dalle loro manovre vampiresche, per continuare indisturbati l’opera di distruttori della stabilità nazionale.
Vogliono vederci in mutande, perché una volta in mutande saremo sempre meno capaci di reagire. Saremo solo occupati a cercarci degli indumenti per coprirci, e allora arriveranno loro, i "salvatori", porgendoci vesti logore e stracciate, e ci verranno a dire che è il meglio a cui possiamo aspirare, perché il nostro futuro è un futuro grigio, da bestie da soma pagatrici di tasse, bestie da soma vestite di stracci per permettere a loro di continuare a indossare i loro abiti buoni.
Possibile, possibile che tutti sappiano quanto tutti costoro sono ammanicati con le banche e nessuno parli di conflitto d’interessi? Tutti sanno, eppure nessuno ne parla. Men che meno i politici: ricattati e ricattabili a causa delle loro non proprio cristalline coscienze, se ne stanno zitti e buoni a dire signorsì al signor professore che li comanda a bacchetta.
Non sono e non saranno loro, questi vampiri, a salvarci. Siamo noi a poterlo e doverlo fare: mandandoli a casa. Non so come si fa, ma tra tutti noi credo che qualcuno ci sarà, capace di trovare il modo… L’importante è che lo faccia alla svelta.

Diana Lanciotti

P.S. Mi è appena stato segnalato questo link http://www.leggo.it/archivio.php?id=175104 in cui si parla della denuncia alle alte cariche dello Stato da parte di Paola Musu, avvocato cagliaritano. Qui c’è anche un filmato dove lei stessa spiega i contenuti del suo esposto http://www.youtube.com/watch?v=MRiBQT…re=related
Visto che quasi nessuno ne parla (la derideranno, la infangheranno, la dichiareranno matta o mitomane), diamo diffusione al suo appello, coraggioso quanto purtroppo realistico.

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