I nostri migliori amici

Mai più "Amici di Paco"

Gentile signora Lanciotti, sono un medico veterinario e le scrivo da Napoli per chiederle innanzitutto la cortesia di non inviarmi più la rivista di cui lei è direttore.
In secondo luogo le consiglio vivamente di verificare i contenuti della rivista stessa, che avendo purtroppo una grande divulgazione, contribuisce alla diffusione ed al consolidamento di luoghi comuni già fin troppo radicati e deleteri per il benessere degli animali da compagnia. C’è attualmente bisogno di una vera, nuova cultura animalista che non preveda unicamente l’umanizzazione ed il pietismo, ma questo discorso è un pò lungo e forse troppo complicato da fare in questa sede. Ho inoltre riscontrato che nel suo giornale si disquisisce di argomenti di medicina veterinaria senza che vi sia alcuna cognizione di causa (es. la sterilizzazione). Quindi le chiederei l’onestà di non trattarli mai più, perchè non tutti hanno la possibilità come me di filtrarli opportunamente e giudicarli in maniera più oggettiva.
Ribadisco la mia prima richiesta. Non voglio più che la sua rivista venga letta dai miei clienti. Se vuol continuare a sostenere le spese per la spedizione, sappia che il suo giornale sarà cestinato senza nemmeno aprirne la confezione.
Valentina I.

Gentile dottoressa, sarò felice di… risparmiare le spese di spedizione e di inviare la rivista a chi la apprezza per i suoi contenuti di sensibilizzazione e per lo sforzo di far comprendere e amare i nostri amici animali. Se Lei avesse avuto la pazienza di leggere i messaggi di cui parla avrebbe riscontrato che sono tratti da un forum aperto liberamente (è forse questo che dà fastidio?), dove ognuno può esprimere le proprie opinioni e ognuno può rispondere in base alle proprie esperienze o idee. Chiamasi confronto.
Anziché atteggiamenti censori, sarebbero graditi e più consoni (ai fini divulgativi) interventi che confutino o meno le tesi esposte. In quanto al pietismo, di cui Lei ci accusa, ci dimostra di non condividere e forse addirittura non comprendere i sentimenti di profondo affetto che legano gli umani ai loro amici animali. Se un veterinario non entra in sintonia con questo “sentire” credo che la sua professione si perda nella più triste aridità.
Mi avrebbe fatto piacere ospitare un Suo parere, ma evidentemente Lei non ritiene valido il nostro mezzo per divulgare le Sue opinioni e mettere a parte i nostri lettori della Sua esperienza professionale. Peccato.
Cordiali saluti
Diana Lanciotti

P.S. Mi permetta un consiglio da esperta di comunicazione: anche quando si ha ragione, è sempre meglio usare toni non aggressivi, soprattutto quando davanti a sé si hanno persone che si impegnano anima e corpo (e del tutto gratuitamente!) per migliorare un pezzettino di mondo… magari sbagliando… ma nessuno è perfetto, non crede?

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