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Così si uccide un delfino

Con sgomento ho appena letto la notizia di un delfino ucciso con una fiocina nei pressi di Razzoli, nell’Arcipelago della Maddalena.
Subito la mia mente è corsa a tutte le volte che, durante le nostre crociere in barca a vela con il nostro Paco, incontravamo i delfini, che per miglia e miglia si divertivano a scortarci giocando con la prua, o a seguirci facendo acrobazie a poppa.
Ogni volta l’emozione era grande. Sono animali splendidi, vederli muoversi e giocare nell’acqua e con l’acqua è un’esperienza indefinibile.

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Persino Paco aveva imparato ad amarli e ogni volta che io o Gianni annunciavamo "I delfini!", forse condizionato dall’eccitazione che percepiva nella nostra voce, si metteva in agitazione e si precipitava a prua o a poppa, a seconda di dove si tenesse quel giorno lo spettacolo, per ammirare le evoluzioni di quegli splendidi animali.
Uno spettacolo ogni volta unico e straordinario. Non erano mai repliche, ma solo rappresentazioni uniche, irripetibili, di danza acrobatica.
Ne avremo incontrati qualche centinaio, in tutti quegli anni. E ancora adesso che ci penso mi sento la pelle d’oca e mi ritrovo a sorridere.
Ma quello che ho letto oggi mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.
Chi può aver compiuto un gesto tanto ignobile, tanto crudele e disumano? Attenzione, come sempre evito la parola bestiale che invece, ne sono sicura, molti useranno per definire questo omicidio. Non c’è nulla di bestiale nell’uccidere per divertimento e puro sadismo un essere che non ha nessuna colpa, e che noi esseri "superiori" dovremmo tutelare anziché assassinare.
Povero, caro, splendido delfino. Chissà quanto ha sofferto a sentirsi lacerare da quella fiocina conficcata nella carne. Immagino, anzi non voglio immaginare la sua agonia. Magari si era avvicinato per "fare le feste" alla moda dei delfini a qualche barca, e qualche deficiente per ringraziamento ha deciso di fare il tiro alla fiocina.
E mi immagino, anzi non riesco a immaginare, come si sia sentito "macho" il cretino totale artefice di questo assassinio.
Qualcuno si chiederà come mai mi sto indignando per l’assassinio di un delfino e non per quello di quella povera ragazza italiana travolta a Venice Beach da un pazzo al volante, o da quell’orefice uccisa brutalmente a Saronno, o da tutte le persone che ogni giorno vengono ammazzate. Non è che non mi indigni, anzi provo uno sgomento e uno schifo totale verso parte del genere umano.
Dicono che questo sarebbe il secolo in cui Dio ha concesso mano libera al demonio e che questo si dia un gran daffare per seminare il male nel cuore degli uomini. Forse è davvero così. O forse il male nel cuore degli uomini c’è, senza che nessun demonio lo semini. Cresce rigoglioso perché è l’uomo stesso a concimarlo e annaffiarlo con cura. Il demonio è solo un alibi alla malvagità naturalmente insita nell’animo umano.
Poveri animali, poveri esseri umani trucidati ogni giorno.
Poveri cuori in mano a persone che, divertendosi a coltivare il male, di umano conservano solo le sembianze.

Diana

P.S. Ecco la notizia, come riportata su www.sardegnareporter.it:

"La Maddalena. Bracconieri del mare: un delfino infiocinato in prossimità dell’isola di Razzoli
È stato avvistato intorno alle dieci del mattino, in prossimità dell’Isola di Razzoli, da un dipendente dell’Ente Parco un delfino in evidente stato di difficoltà. La sorpresa per il soccorritore è stata quella di scoprire le cause del malessere dell’animale: mortalmente ferito da una fiocina. Il delfino, ancora in vita al momento del ritrovamento, ha resistito alla grave ferita riportata per poco più di un’ora nuotando stentatamente nelle acque in prossimità del faro, per poi lasciarsi morire sotto gli occhi dei soccorritori. Immediatamente, sono state attivate dall’Ente Parco le procedure per il recupero della carcassa dell’animale, collegate al tentativo di cogliere qualsiasi informazione che consentisse di risalire ai responsabili del gesto sconsiderato. 

«Un gesto barbaro che qualifica chi lo ha commesso – sottolinea il Direttore dell’Ente Parco Ciro Pignatelli – e che evidenzia ancora una volta le difficoltà nel recepire  valori essenziali del rispetto della natura e degli animali da parte dell’essere umano. La brutalità dell’episodio e l’inutilità del gesto ci obbligano ad una riflessione rispetto a quanto sia ancora lungo il percorso da fare nell’ambito dell’educazione e della tutela ambientale».
http://www.sardegnareporter.it"

E adesso mi aspetto che qualcuno, come successo in altre occasioni, promuova una campagna di boicottaggio contro la Sardegna. Peccato che ad ammazzare quel povero delfino sia stato molto probabilmente qualche turista idiota che, in un delirio di onnipotenza, pensava di poter raccontare agli amici a cena di aver… pescato nientedimeno che un delfino.

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