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Ancora sulla cagnolina non uccisa a Trinità: i fatti sono questi

La vicenda di cui ho parlato in queste pagine continua a montare. Sono partite controsmentite, attacchi personali (anche nei miei riguardi). Incomprensibile come chi ha montato questa storia non voglia riconoscere di aver usato informazioni non accertate per creare un caso che non c’è. Bastava consultare i protagonisti della vicenda per evitare di provocare tutto questo inutile e dannoso chiasso.
Non riporterò le nuove mail diffuse da chi non accetta la verità, ma nelle prossime righe pubblico il comunicato che ho appena diramato.

(Clicca su “continua” per leggere il seguito)

LA VICENDA DELLA CAGNOLINA NON UCCISA A TRINITA’: I FATTI SONO QUESTI

Sembra una novella di Pirandello, con due verità. Ma la verità è una sola.

Mi asterrò dai commenti (che ho già fatto nella mia mail del 20 giugno e in una risposta a una lettera, entrambe pubblicate sul mio sito: https://www.dianalanciotti.it/2014/06/quando-internet-e-lanimalismo-fanno-danni-la-falsa-notizia-della-cagnolina-impiccata-in-sardegna/ e https://www.dianalanciotti.it/2014/06/la-vicenda-della-cagnolina-non-uccisa-in-sardegna/).
Mi limiterò ai fatti. I fatti che non lasciano spazio a interpretazioni. I fatti come riportati dai diretti interessati, protagonisti di questa vicenda, che sono: il dottor Piergiovanni Deffenu, responsabile dell’Area Amministrativa del Comune di Trinità d’Agultu, Miriam Prunas e la dottoressa Maria Paola Fois.

Da tutti i colloqui avuti in vari momenti con loro ho saputo che:

circa 3 anni fa un signore di Trinità d’Agultu (che per comodità chiamerò Mario) trovò una cagnolina e decise di adottarla, microcippandola. Purtroppo “Mario” non gode di una situazione economica florida, anzi riceve un sussidio economico dal Comune. In ogni caso si è sempre preso cura della cagnolina, mantenendola in buone condizioni, ma non sterilizzandola (proprio a causa dei problemi economici).
Circa nove mesi fa la cagnolina fa ha partorito 3 cuccioli, che “Mario" ha provato a tenere per un po’ con sé, accudendoli e mantenendoli comunque in buone condizioni (v. foto).
Purtroppo a un certo punto non ha più potuto mantenere l’impegno di accudirli e ha chiesto aiuto al dottor Deffenu che, come da prassi, ha chiamato Miriam Prunas perché lo aiutasse a trovare una collocazione ai cuccioli.

Miriam si è rivolta a me perché a mia volta contattassi le responsabili di due rifugi sardi che aiutiamo, per cercare una buona adozione. Nel frattempo ha chiesto aiuto anche alla dottoressa Fois.

Quando Miriam si reca da “Mario” per prelevare i cagnolini, viene a sapere che la più vivace dei 3 è morta strozzandosi con una corda: dato che continuava a scappare, mettendosi in pericolo, “Mario” l’aveva infatti legata in attesa che Miriam andasse a prenderla.

Con uno stato d’animo alterato e in preda all’emozione (bisogna conoscere le persone per poterle giudicare e io posso dire di conoscere Miriam e la sua sensibilità che la rende estremamente fragile davanti a certe situazioni), Miriam si rivolge perciò alla dottoressa Fois dicendole che una dei cagnolini è morta strozzata.
Frase che è alla base dell’equivoco da cui parte tutta questa vicenda.

Miriam porta le cagnoline alla dottoressa Fois, a San Nicola. Da notare che è Miriam a portarle, non è la dottoressa a prelevarle (come erroneamente riferito dalla Lega del cane).
La dottoressa Fois, a quanto lei stessa mi ha riferito, manda una mail a una volontaria della Lega che la aiuta nelle adozioni, scrivendole che “una è stata uccisa in modo barbaro (impiccata con una corda) barbaramente.”

In realtà la dottoressa, su sua stessa ammissione, è stata fuorviata da una frase poco chiara, pronunciata sull’onda dell’emozione da parte di Miriam. Inoltre, come lei stessa dice, ha calcato la mano per essere più convincente circa l’urgenza di far adottare le cagnoline. Che,come lei stessa mi ha ribadito, erano ben nutrite, ben socializzate e in buone condizioni psicofisiche. Avevano delle zecche ma erano, ripete la dottoressa, in condizioni veramente buone: il signor “Mario”, nonostante le sue personali difficoltà, a loro non faceva mai mancare nulla, andando dal macellaio a comprare carne fresca appositamente per le cucciole.

Tutto qua. Non c’è quindi inadempienza del Comune, che anzi si è attivato subito nella persona del dottor Deffenu. C’è, piuttosto, una forma di leggerezza o un eccesso di emotività e di zelo da parte prima di Miriam Prunas e poi della dottoressa Fois nel dare una notizia, senza considerare che poi sarebbe stata riportata, ingigantita, travisata.
Da lì è nata tutta questa vicenda che è montata fino ad assumere toni così accesi.

Adesso chiunque potrà fare le proprie considerazioni: che la cagnolina doveva essere sterilizzata, che doveva essere messa in sicurezza prima, eccetera. Ogni considerazione va però fatta tenendo ben presente il contesto in cui si è svolta la vicenda.
Non rivelo nessun segreto se dico che nel Comune di Trinità sono presenti sacche di vera e propria indigenza, situazioni di degrado che bisogna vedere per capire. Altrimenti non le si immagina.
In un contesto così difficile (in cui le persone hanno oggettive difficoltà di sopravvivenza) una ragazza volonterosa ma molto emotiva come Miriam è costretta ad affrontare forti tensioni. Forse le servirebbero spalle molto più forti di quelle che ha (letteralmente e metaforicamente parlando) per potersi far carico degli impegni che si prende per il bene degli animali.

Ritengo inutile e inopportuno, ora, metterla alla gogna. La sua opera caritatevole nei riguardi degli animali non può essere messa in discussone.
Aver fornito informazioni fuorvianti è un peccato, sì, ma veniale, per il quale né Miriam né la dottoressa Fois meritano la crocifissione.

A questo punto, essendo stati tirati in ballo, i carabinieri stanno facendo i loro accertamenti e ci daranno spero presto le conclusioni.
Mentre il Comune di Trinità ha diramato una nota ufficiale in cui respinge le accuse ingiustamente ricevute.

L’invito che faccio a tutte le parti è di evitare di strumentalizzare una vicenda dove qualcuno, pur compiendo qualche passo falso, ha comunque sacrificato energie, tempo e denaro per aiutare veramente dei cagnolini bisognosi.

Questi sono i fatti. Tutto il resto è libera interpretazione.

La verità, gli animali e, non scordiamocelo mai, le persone meritano rispetto.

Diana Lanciotti

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