I nostri migliori amici

Un altro pensiero per Leo

Cara, dolcissima Diana, è bello sentirti vicina. E’ bello poter parlare insieme a chi ti può comprendere fino in fondo, non solo perchè purtroppo ci è passato ma perchè condivide la passione di vivere con i cani e che sente il giorno del distacco come una piccola morte di una parte di sé.
Io sono stata doppiamente fortunata: aver incontrato Leo è stato davvero un grande dono ma averlo avuto in buona salute per 12 anni è un privilegio che purtroppo pochi hanno, soprattutto chi come noi adora questi gigantoni dal grande cuore.
Sapevo che un giorno ci avrebbe lasciato, lo sapevo con la testa, ma il cuore e la pancia non sono mai pronti. Sai che vuoto ha lasciato?
Ora ho il cuore straziato dal dolore per la mancanza di Leo e per la preoccupazione per Mafalda.
La Mafy è così triste, senza il suo Leo. Pensa, loro spesso si sdraiavano vicini, con le zampe sovrapposte, come due innamorati.
Sono molto preoccupata perchè Leo aveva 12 anni e Mafy ne ha 12 e mezzo e se la tristezza prende in lei il sopravvento….
Me la sto coccolando, godendo ogni momento che posso ancora gioire della sua preziosa presenza.
Leo era speciale, era un “signore”. Discreto, sapeva stare al suo posto, in ogni situazione. Potevamo portarlo ovunque e si faceva amare e apprezzare da tutti. Interveniva con una giusta sorveglianza se noi non eravamo in casa. Era il cane che ognuno sogna di avere: fedele, dolce, equilibrato, obbediente. Non credo di aver mai avuto bisogno di alzare la voce, con lui. Un angelo.
Adesso sarà a giocare con tutti gli amici che lo hanno preceduto, era molto socievole, sono certa che sia così.
Spero di incontrarlo e che sia lui a venirmi a prendere, quando sarà il momento di raggiungerlo là, dove è lui ora. Sarà bello, il giorno in cui rivedrò tutti I miei cani. Credo che sia quello, il paradiso che cerco. Voglio ancora abbracciarlo e sentire il suo calore.
Temevo la giornata di venerdì, perchè sarebbero passati a ritirarlo per portarlo a cremare. Temevo che il suo corpo non fosse rispettato e che fosse trattato alla stregua di un sacchetto di immondizia. Lo so che la sua anima non è più lì, ma è una questione di rispetto.
Invece ho avuto la fortuna di incappare in una persona sensibile e attenta, che ha trattato Leo con tanto rispetto, complimentandosi con me per come l’ho tenuto, per il pelo bello e profumato, perchè era proprio un bel cagnolone. Quando ha saputo la sua età mi ha detto: “Non ho mai sentito di cani così grandi e così longevi…”
E poi ha avuto rispetto per il dolore mio e di Lory…
io piangevo e chiedevo scusa a questo signore, dicendogli che mi rendo ben conto che ci sono dolori ben più gravi e strazianti… Ma lui in modo molto comprensivo mi diceva: “Ma perchè deve chiedere scusa! La capisco, anch’io ho provato questo dolore e ogni sentimento va rispettato. E questo era il VOSTRO cane…”.
E così ci ha detto che anche lui aveva un cane, ma che alla sua morte ha talmente sofferto che ora non ne vuole più.
Lori, tra le lacrime gli ha detto: “Si soffre tanto, quando si ama così tanto, ma ne vale la pena, perchè rimangono dei ricordi dolci e una pienezza che niente e nessuno può portare via”
E’ vero. Non critico affatto chi dopo un dolore così grande non riesce più ad avere dei cani (proprio come il signore che ha portato via il corpo di Leo) ma onestamente io non riuscirei a vivere senza. Anche se il prezzo da pagare è un dolore fisico che ti prende il cuore e l’anima nel momento in cui ti lasciano.
Grazie al cielo ho gli altri 5…
Per noi un cane non è “solo un cane”, è un amico fedele come pochissime persone (ma davvero pochissime!!!) sanno essere. Un cane è la manifestazione più totale dell’amore senza condizioni. Quando mai una persona è in grado di amare in modo così totale, senza porre alcun limite? Loro ci amano, al di là del fatto che siamo belli o brutti, buoni o cattivi; ci amano senza sottolineare gli errori nei congiuntivi e nei condizionali, (lo faccio sempre, io, come una vecchia zitella inacidita!) ci amano al di là del nostro credo politico o religioso, ci amano anche quando non ce lo meritiamo, anche quando il nostro malumore si ripercuote sulla loro esistenza. Ma dove trovi un uomo così? Dove trovi un figlio o un genitore pronto ad accoglierti sempre e comunque, indipendentemente dagli errori commessi?
Io non ho mai avuto la sensazione che un mio cane mi dicesse: “Ma dai, non ci posso credere, ti disperi per questo nonnulla?” E cosa mi ha fatto chiedere scusa, se non la paura che il signore dell’inceneritore pensasse proprio questa frase?
Quando i miei cani mi vedono triste fanno i buffoni per farmi ridere ma senza un’ombra di giudizio.
Ci raccontano che Dio è amore senza condizioni. Forse lo è, avendo creato un essere così speciale, come è il cane.
Grazie Diana per essermi vicina in questo momento.
Ti abbraccio con gratitudine e tanto, tantissimo affetto

Doni

Carissima Donatella, scrivi sempre delle cose così profonde, vere e toccanti, spontanee, che ogni volta mi piace pubblicarle per rendere partecipi anche altri di sentimenti così profondi e far capire a chi invece un po’ se ne vergogna che amare tanto un animale è la cosa più naturale e bella che ci sia.
È un modo per rispondere a chi dice “È solo un cane”. È un modo di isolare queste persone che si vantano di essere ciniche, o di “essere al di sopra” o di avere a cuore “cose ben più importanti” degli animali. Spesso sono le stesse persone che, in realtà, non amano nemmeno i loro simili, che dimenticano di avere dei genitori, dei nonni, dei fratelli, dei figli, degli amici…
Noi, per fortuna, siamo tanti di più. E per noi intendo coloro che amano gli animali e non hanno paura a considerarli alla stregua di componenti della famiglia a tutti gli effetti, degli esseri che hanno diritto alla felicità e al benessere. Siamo in tanti, ed è ora che smettiamo di vergognarci se rivolgendoci al nostro cane o al nostro gatto gli diciamo: “Amore, vieni dalla mamma”, o se gli diamo i bacini sul capo, o se vedendoli dormire e sognare proviamo un moto d’affetto che ci fa venire le lacrime agli occhi. È ora che smettiamo di chiedere scusa se piangiamo per un cane o un gatto che ci lasciano, o di cercare di nascondere le lacrime e il dolore, temendo di essere esagerati o che qualcuno ci derida.
Io credo che quelli che deridono o criticano chi ama tanto gli animali, e piange e soffre per loro, siano persone povere di spirito. Non mi piace criticare gli altri per il loro modo di pensare, ma in questo caso faccio uno strappo alla regola e, sì, dico chiaro e tondo che non apprezzo, non stimo quelli che si fanno meraviglie davanti al mio attaccamento “esagerato” ai miei animali, al mio dedicarmi così tanto a loro. Siamo su lunghezze d’onda diverse, opposte. Io che amo gli animali amo anche il mio prossimo, ma loro? Quante persone, diciamolo pure, grette conosco che considerano poco meno di niente un animale e considerano comunque poco meno di niente qualsiasi altro essere vivente diverso da sé stesse?
So di essere stata dura. Ma davanti al tuo dolore, al tuo pudore a manifestarlo, alla scoperta che anche chi fa il mestiere di “ritirare” i corpi dei cani morti riesce a farlo con sentimento, con umanità, be’, mi è venuto dritto dal cuore questo sfogo.
È normale amare gli animali. È anormale non amarli e, soprattutto, non rispettarli. E non rispettare chi invece li ama.
Cara Donatella, scusami ma le cose belle che mi hai scritto mi hanno commossa e fatto venire voglia di gridare forte: “Amo i miei animali tanto quanto le persone care che amo”. Non un briciolo di meno. E loro, forse, mi amano più di quanto possa amarmi qualsiasi persona al mondo. Loro sono qua per me, per noi. Ci amano di un amore puro, incontaminato.
E quelli che non capiscono questi sentimenti… peggio per loro.
E adesso, appena finirò di scrivere questa risposta, andrò da Joy e da Tommi, prenderò il loro muso tra le mani, mi incanterò davanti alla bontà e alla serenità profonda dei loro sguardi e, senza nessuna vergogna, dirò loro: “Ciao, amori miei: sapete che vi voglio tanto bene?”

Un abbraccio forte

Diana

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