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Addio al Papa scomodo

Giovanni Paolo II, il grande papa che ci ha accompagnati per più di un quarto di secolo, non è più su questa Terra.
Domani i potenti della terra si inchineranno di fronte a lui, che anche nella morte non ha smesso di emanare la grande forza con cui è vissuto.

Ho scoperto un papa che non conoscevo ma, è triste dirlo, è stata proprio la sua morte a farmelo scoprire. A me e, credo, a tante altre persone come me.
Confesso di non aver mai seguito con tanta attenzione le vicende della sua vita, se non attraverso quei pochi assaggi, puramente ufficiali, che ce ne davano i telegiornali. Quei telegiornali sempre più impegnati a iintrattenerci con le chilometriche, e penose, interviste a questo o quel calciatore, con gli exploit delle Lecciso, con le liti da cortile dei politici.
Papa Woytila è stato per anni, nella mia mente, quella persona un po’ inflessibile, un po’ dogmatica, un po’ altera e distaccata, come ci veniva presentato nelle incomplete cronache tivù. Un uomo di grande fede, certo, ma una fede “superiore”, metafisica, lontana dal palpito dei cuori dei comuni mortali. Un papa viaggiatore, proteso alla conversione dei popoli, più attento a tuonare contro i potenti che a dialogare con gli umili.
Un papa lontano dalla vita di tutti i giorni, dalle difficoltà che noi comuni mortali incontriamo strada facendo nel cammino di nostra vita.
Era così che credevo. E invece mi sbagliavo. C’è voluta la sua morte per farmi scoprire la verità.
Certo, colpa mia e della mia scarsa attenzione, se in tutti questi anni non mi sono resa conto dell’uomo eccezionale, grande ma umile, potente ma umano, che era papa Giovanni Paolo II.
Gli rimproveravo una durezza di caratttere e l’incapacità di sorridere, una mancanza di dolcezza, una certa freddezza, forse memore della dolcezza, del calore e dei sorrisi ampiamente dispensati da Giovanni XXIII e, per quel poco che l’abbiamo conosciuto, da papa Luciani.
Ma, ripeto, mi sbagliavo.
L’ho scoperto in questi giorni stando, come credo tanti milioni di altre persone, incollata alla tv a seguire i vari servizi speciali dedicati alla vita veramente gloriosa di questo uomo.
Un uomo grande, un uomo che ha saputo amare e farsi amare dai giovani (cosa non facile, quando si predicano valori piuttosto scomodi a cui improntare la propria vita), un uomo che si divertiva e scherzava con loro, e sapeva dire le parole giuste per arrivare ai loro cuori. Non ho visto l’uomo freddo e inflessibile, in quei servizi, ho visto un uomo forte, questo sì, ma anche tenero e dolce. E capace di sorridere, e non solo con la bocca, ma anche con gli occhi. quegli occhi che sempre più spesso erano celati dal peso della sofferenza, ma che erano ancora vivi e capaci di trasmettere forza e infondere coraggio.
E mi dispiace di avere scoperto solo ora che uomo era papa Giovanni Paolo II.
La colpa, come dicevo, è certamente mia, ma è anche dei mezzi d’informazione. Quando mai un tg ci ha fatto vedere le immagini che invece adesso, in questi giorni, ci hanno fatto vedere? Erano, se avete notato, immagini da “Archivio privato”, immagini mai viste e, almeno da parte mia, mai immaginate.
Immagini che mostrano un papa simpatico, affabile, sorridente, gran trascinatore. Un papa che c’era, e c’è stato per ben 26 anni, senza che in molti sospettassimo che c’era. Ma perché non ce l’hanno mai mostrato come veramente era? Perché, forse, lo conoscevano di più all’estero i milioni di persone che negli anni sono accorse a festeggiarlo nei suoi viaggi pastorali, e noi, qui in Italia, non lo conoscevamo così tanto?
E allora mi vien da pensare che qualcuno, qualcuno che manovrava i mezzi d’informazione, non volesse farci sapere com’era veramente questo papa. Un papa scomodo, che lottava contro il comunismo quando qui in Italia in quegli anni (ma ancora adesso!) si cercava di instaurare un regime comunista.
Un papa che diceva chiaro e tondo che il comunismo è un male, e crea sofferenza e schiaccia ogni libertà, quando in Italia c’era (e c’è ancora!) chi inneggiava al comunismo come un modello di giustizia e libertà.
Un papa che ha aiutato un popolo a liberarsi dal giogo del comunismo per recuperare la dignità e la gioia di vivere, quando in Italia tanti volevano (e ancora lo vogliono) che il comunismo salisse al potere.
E quindi, oltre alla desolazione per non aver saputo cogliere al tempo giusto tutta la grandezza di un uomo eccezionale, provo anche rabbia per chi, detenendo il potere dell’informazione, ha fatto di tutto, in tutti questi anni, per tenerci nascosta la vera essenza di questo papa.
Un papa sostenitore della Libertà e della Verità. E, perciò, un papa anticomunista.
Per molti, un papa scomodo…

Diana Lanciotti

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