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Vaccinazione anticovid: fede o scienza?

In questo secondo anno di “guerra al Covid” non è facile districarsi tra un’informazione appiattita sul filone vaccinista e le opinioni (spesso nascoste in rete perché ostracizzate dal mainstream) di medici che danno una chiave di lettura un po’ (tanto) diversa. Come questa, per fare un esempio:

“Dissento profondamente con le dichiarazioni di xxx di imporre il vaccino a tutti i medici ed odontoiatri in quanto non rispettoso del libero pensiero del medico e della sua capacità di critica. Si tratta di un vaccino ancora in fase sperimentale, pieno di incognite, trasformato in atto di fede. Ci sono troppi elementi incerti circa questo vaccino. Sembra che gli anticorpi si sviluppino tardivamente per cui è necessario un richiamo dopo 1 mese, senza la sicurezza che anche questo richiamo determini lo sviluppo di un titolo anticorpale protettivo. Non sono contrario ai vaccini ma alla somministrazione di farmaci il cui profilo di efficacia e sicurezza è ancora subiudice si. Abbiamo solo sentito i media e gli scienziati con ampi conflitti di interesse. Si sta profilando una penosa spettacolarizzazione che fa veramente vergognare la classe medica. Vorrei far presente alcuni punti:
1) il vaccino viene somministrato senza un’accurata valutazione clinica pre-vaccinale. Tutti dovrebbero fare il tampone prima del vaccino (e non viene fatto). E’ ben noto che se un soggetto ha l’infezione in corso, non deve essere vaccinato.
2) anche se il tampone è negativo, si dovrebbe fare il test sierologico per valutare la presenza di anticorpi specifici, per pregressa infezione, a titolo protettivo (circa 1/30). Anche in questo caso, non si dovrebbe somministrare il vaccino ma monitorare il soggetto nel tempo ed effettuare eventualmente una somministrazione se il titolo anticorpale decresce.
3) anamnesi allergologica: chi ha avuto reazioni allergiche a farmaci o a precedenti vaccini dovrebbe essere escluso dalla somministrazione e monitorato con tamponi e test sierologici.
4) il consenso informato permette la somministrazione del vaccino nella consapevolezza anche di reazioni letali senza rivalsa nei confronti della Pfizer o dell’azienda sanitaria che lo somministra (scudo penale). In questi termini mi sembra di percepire una scaltra strategia per aggirare una palese violazione del codice di Norimberga. Il dubbio, diceva Cartesio, è uno dei nomi dell’intelligenza e il clinico Augusto Murri diceva che il dubbio è parte integrante del processo di decisione clinica. Il medico, fino a prova contraria, è un intellettuale e come tale libero di ragionare, dubitare e criticare certi dogmi. Mi sembra un ritorno all’epoca dell’Inquisizione in cui non si può dubitare del dogma senza essere messo al rogo.
Voglio poi ribadire alcuni concetti che sono stati condivisi con un collega anestesista di Pavia.
1) molti operatori si sono ammalati e sono guariti.
2) gli anticorpi persistono dopo 6-8 mesi. Ovviamente non si puó sapere se più a lungo, ma nemmeno con il vaccino il termine è chiaro.
3) chi ha contratto la malattia ha una probabilità dell’ 1,8% di riammalarsi e solo pochi in modo serio. (dati preliminari studio di Pavia, piacenza e Lecco con 9600 testati). Con il vaccino la probabilità è del 5%.
4) è chiaro che il vaccinato potrebbe benissimo essere un portatore sano di virus nel naso e contagiare altri.
5) in questa seconda ondata tutti noi abbiamo fatto un “ richiamo” tornando a contatto con il virus (molti tamponi positivi asintomatici). Quesito: perchè tanta fretta nel vaccinare operatori e soprattutto tanta forza nel ribadirlo? E’ evidente che si tratta di un vaccino in fase di sperimentazione trasformato in atto di fede.”
Questa è la dichiarazione, pubblicata su facebook ma poi fatta misteriosamente sparire, di uno dei tanti medici che dissentono dal Pensiero Unico Vaccinista e spiegano con chiarezza e su basi scientifiche quali siano le incertezze sull’opportunità di vaccinare a tappeto la popolazione.
Sono in tanti a esprimere dubbi: basta fare una ricerca e non accontentarsi della rappresentazione unica a rete unificate che ormai quotidianamente ci viene somministrata da giornali e tv e (salvo qualche felice e scomoda eccezione).
Ci sono figure di altissimo spessore, come il premio Nobel Luc Montaigner, l’infettivologo Didier Raoult, il professor Giulio Tarro, il professor Giuseppe Di Bella, il professor Marco Cosentino, la dottoressa Loretta Bolgan, per fare i primi nomi che mi vengono in mente: medici che non accettano di unirsi al coro degli adoratori dei “vaccini” anticovid, consapevoli del fatto che siamo ancora in una fase sperimentale, anche se condotta sull’intera popolazione anziché, come si usa da sempre, su un campione rappresentativo. A loro si uniscono i medici che lavorano sul campo, che curano e molto spesso guariscono i malati, non accettando il criminale protocollo “Tachipirina e vigile attesa” che ha portato direttamente da casa al cimitero, senza passare dall’ospedale o finendoci in condizioni ormai disperate, tante persone. Perché, come dicono molti di loro: “Non s’è mai vista malattia che, invece di curarla ai primi sintomi, si aspetta restando in…vigile attesa”.
E invece, per mesi, tutti ad aspettare l’avvento del dio Vaccino, lasciando che chi si prendeva il covid si aggravasse e finisse intubato a causa dell’assurdo divieto di curarlo. Migliaia di persone che forse potevano salvarsi. Solo perché ai piani alti hanno affrontato un’emergenza sanitaria buttandola in politica o in… finanza. Lasciamo stare che non c’è certezza neppure sulle cifre, soprattutto da quando all’Istituto Superiore di Sanità è scappato un resoconto che rivelerebbe che, anziché 130.000, i morti VERAMENTE per Covid sarebbero molti di meno. La cifra varierebbe tra i 3.000 e i 5.000. Da quando sono usciti quei dati si è scatenata un’ulteriore bagarre tra chi vuole mantenere alta, la più alta possibile, quella cifra (gli stessi che a ogni piè sospinto ricordano la macabra sfilata dei camion militari a Bergamo) e chi sostiene che tra i morti per covid sono state conteggiate persone che sono morte avendo anche il Covid che si è andato a sommare a patologie molto pesanti (o, addirittura, morte per incidenti stradali o altro). Certo, magari se non ci fosse stato il covid sarebbero ancora tra noi, però è anche vero che se invece di curarle con… “paracetamolo e vigile attesa” si fosse ricorsi a farmaci (mica pozioni magiche) e terapie (mica riti voodoo) forse non saremmo qui a piangere i morti ma a gioire per quanti si sono salvati.Tutti questi medici, che si permettono di cantare fuori dal coro delle virostar onnipresenti in tv, vengono ostracizzati, derisi, infangati, definiti “guru”, “stregoni”, “sciamani”. In realtà applicano la Medicina vera, che ogni medico coscienzioso usa tagliando la cura su misura del singolo paziente. Come ho sempre visto fare da mio padre, medico di quelli che visitavano e rivisitavano i pazienti, li curavano e li guarivano. Un medico bravissimo e integerrimo di cui sono orgogliosamente figlia.In tv ogni tanto ne invitano uno, di questi medici che curano. I conduttori dei talk show, novelli Torquemada che vorrebbero mettere al rogo chi dissente dalla Dottrina che sono pagati per diffondere, li chiamano per poter mettere in scena il classico gioco al massacro, dell’uno contro tutti, come nei combattimenti tra gladiatori e leoni di triste memoria. Messi alle strette da avversari assetati non già di verità quanto del loro sangue, questi medici che hanno curato e guarito con la Medicina (mica la magìa) centinaia di pazienti, con competenza e disponibilità cercano di spiegare come funziona il sistema immunitario e come risponde alla malattia e al vaccino. Ma è come se parlassero al vento, perché l’ignoranza dei loro interlocutori è pari alla loro presunzione, che è stellare. Questi medici che curano, anziché chiacchierare, sono gli unici a esprimere dubbi sull’opportunità di inoculare al mondo intero questo tipo di “vaccini” ancora in fase sperimentale, e sono gli unici a parlare di sistema immunitario, questa straordinaria macchina da guerra di cui la natura ci ha dotati per combattere, e il più delle volte sconfiggere, virus e batteri. Ma se invece di farlo lavorare come solo lui sa fare lo bombardiamo con sostanze o parti di virus create artificialmente e immesse nei vaccini, lo mandiamo letteralmente in tilt.
È questo che cercano di spiegare i medici che conoscono e amano il loro mestiere e curano i pazienti come hanno giurato di fare. E che si ritrovano invece a dover argomentare contro soubrette, attricette, attoruncoli, giornalisti gossippari, conduttori di trasmissioni trash che non sanno nulla di scienza, di medicina e, figurarsi, di sistema immunitario, eppure ogni due per tre sciorinano la loro incrollabile fede nella “scienza”. Sentire le castronerie che escono da quelle bocche e vedere le espressioni di quei volti trasfigurati dalla fede vaccinista è inquietante. Che poi quella per cui costoro professano la loro adorazione incondizionata non sia affatto scienza, ma malinformazione diffusa dai media pagati non per dire la verità ma quanto i loro padroni li pagano per dire, è sotto gli occhi di tutti. A meno che non vogliamo confondere la Scienza con le dichiarazioni a corrente alternata dei vari Burioni, Pregliasco, Bassetti, Sileri, personaggi di serie B saliti alla ribalta perché un bel dì, scoppiata la pandemia, i giornalisti avevano bisogno del “conforto della scienza” per spiegare al pubblico cosa stava succedendo. Solo che questi, invece di spiegare veramente, hanno detto tutto e il contrario di tutto, seguendo la corrente, condizionando le scelte della politica in una direzione che di scientifico aveva ben poco. Personaggi di basso cabottaggio graziati dal covid, senza il quale sarebbero rimasti nella… nebbia dove avevano finora vissuto. Come un ex direttore di un’importante agenzia del farmaco che poco tempo fa diceva che non avrebbe fatto fare il vaccino a sua figlia, ma da quando è diventato consulente del generale Figliuolo propugna vaccino per tutti e… gattabuia per i non vaccinati. Come si cambia…
Che poi si scopra che alcuni di questi soggetti sono “sponsorizzati” dalle case farmaceutiche (che finanziano anche le università da dove escono, già bell’indottrinati, i medici neolaureati…) è incidentale.È chiara la divisione che è stata creata tra cittadini e all’interno del comparto medico, dove hanno innescato una vera e propria guerra di religione tra i medici contrari a questi “vaccini” (che sono molto più numerosi di quel che si crede, ma non si espongono per timore di ritorsioni) e un gruppo capitanato dalle virostar che presidiano stabilmente le poltrone dei talk show dove l’argomento principe è il vaccino, e se non è il vaccino è il virus, e se non è il virus è il greenpass.

Da una parte abbiamo medici che ancora curano i pazienti, dall’altra le vestali del dio Vaccino che non ti spiegano nulla di come funziona il sistema immunitario, di anticorpi, di virus, ma ti dicono semplicemente che DEVI vaccinarti. E il motivo sta a te trovarlo, tra una fede cieca e il bene della collettività (di cui non è mai fregato niente a nessuno, da grandi individualisti che siamo, ma ora è diventato l’obiettivo prioritario di ogni scelta attinente la sfera della salute).
DEVI farlo perché VA fatto. Bella motivazione, no?
Ma loro, gli adepti della nuova religione vaccinista, non hanno bisogno di motivare la scelta. Ti terrorizzano, ti addossano responsabilità che non hai (e che lo Stato non vuole prendersi), ti mettono alla gogna, ti emarginano.
Poi ti dicono che sei libero di scegliere e nel contempo trionfano per la straordinaria adesione alla campagna vaccinale. Peccato che la gran parte dei vaccinati sia stata costretta col ricatto o con la paura. A volte tutti e due insieme. E adesso, per convincere (leggi costringere) i recalcitranti, minacciano un prolungamento dello stato d’emergenza e restrizioni, fino al lockdown, solo per i non vaccinati. Col plauso di coloro che si sono sempre riempiti la bocca con l’uguaglianza e la tutela delle minoranze. Paladini dei diritti umani a fasi alterne.
La discriminazione verso chi non vuole vaccinarsi con questi “vaccini” sperimentali (che, badate, a dirlo non è un novax tout court) si è vista anche ieri sera su Rete4, a Stasera Italia. Con aria timorosa, la conduttrice ha chiesto agli ospiti “Ma voi… conoscete qualche novax?” Come se avesse chiesto “Frequenti un mafioso?”, due ospiti si sono affrettati a rispondere con sdegno: “No, nessuno!”, e gli altri, con imbarazzante imbarazzo, hanno confessato “Sì, uno…” aggiungendo subito dopo che è purtroppo irriducibile… Allora te li immagini impegnati dalla mattina alla sera a catechizzare il reietto sui miracolosi effetti del siero magico.
Ormai non si può dissentire su niente, quando si tratta di covid e “vaccini”. Stanno mettendo in atto una stretta sulle libertà, persino di espressione, mai vista neanche nei tempi più bui.È di ieri la notizia che le Federazioni Nazionali degli Ordini delle Professioni Sanitarie (che comprendono anche l’ordine dei medici, degli psicologi, dei biologi, degli assistenti sociali) hanno diffuso un comunicato col titolo “Position Statement sui comportamenti antiscientifici e/o contrari all’obbligo vaccinale dei Professionisti Sanitari e sociosanitari rispetto alla pandemia da SARS-CoV-2”, nel quale, richiamandosi in modo arbitrario all’articolo 32 della Costituzione, condannano qualsiasi opinione espressa dagli appartenenti agli ordini circa la campagna di vaccinazione e l’obbligo vaccinale per il personale medico-sanitario.
Il comunicato si conclude con una non tanto velata minaccia:

Condividiamo in modo unitario la necessità di agire con particolare fermezza e rigore disciplinare, qualora i comportamenti dei professionisti sanitari e socio sanitari risultassero non in linea con i codici etici e deontologici delle rispettive professioni sanitarie, ed in particolare quando finalizzati a orientare l’opinione pubblica verso convincimenti non basati su presupposti scientifici o in netto contrasto con la tutela della salute individuale e collettiva, particolarmente se gli stessi si fondassero sull’utilizzo strumentale del ruolo di professionista sanitario.

Sono di pochi giorni fa, invece, le dichiarazioni del professor Zangrillo, che cerca di riportare nei ranghi la questione: “Leggiamo l’allarmismo sui giornali e la cosa non corrisponde a ciò che vediamo negli ospedali. Adesso si tenta pure di spaventare con l’influenza”.
Chissà se “condanneranno” anche lui per aver espresso un parere, supportato dalla pratica clinica?
Lui e i suoi colleghi non allineati rassicurano e spiegano. Gli altri ti dicono: “Vaccinati sennò muori”.
Fede contro Scienza. Dittatura contro Libertà. Chi la spunterà?

Diana Lanciotti

P.S. Dedicato a chi nega che quello dei vaccini sia un business:

Pfizer, utile boom: 8,15 miliardi nel terzo trimestre – La casa farmaceutica Pfizer, produttrice di un vaccino mRna contro il covid, ha annunciato un aumento dell’utile netto nel terzo trimestre del 2021 a 8,15 miliardi di dollari, ovvero 1,42 dollari per azione. Questo si confronta con un utile di 1,47 miliardi di dollari, ovvero 0,26 dollari per azione, nel terzo trimestre dell’anno scorso. Pfizer ha riportato guadagni rettificati di 7,69 miliardi di dollari, ovvero 1,34 dollari per azione per il periodo. Le entrate dell’azienda per il trimestre sono aumentate del 134,3% a 24,09 miliardi di dollari dai 10,28 miliardi di dollari dell’anno scorso. (ADNKRONOS – 2 nov. 2021)

4 commenti

  • A.M.

    Perfetto, Complimemti. Alcune domande salgono spontanee: Quale esame è presente in medicina per verificare presenza/assenza di virus e batteri? non esiste! il tampone non verifica la presenza/assenza poiché se il virus o il batterio rimangono negli organi, specialmente nel polmone, non passa nelle prime vie aeree, è nascosto negli organi, non viene individuato; i tamponi rapidi non sono scientificamente provati, l’unico è quello che viene eseguito cn l’amplificazione genica PCR, (polymerase chain reaction) vincitore del premio Nobel Kary Banks Mullis insieme a Michael Smith, che non viene eseguito. L’esame che può verificare presenza/assenza di virus e batteri nell’organismo in vivo, NON ESISTE! Quale terapia esiste in medicina per uccidere i virus? non esiste! non avendo a disposizione la terapia si è verificata la pandemia! Non siamo nel 2021 ma nel medioevo. Il virus non è scappato da Wuan, dai pipistrelli, dai pesci, dai laboratori, semplicemente non esiste terapia! Vogliono risolvere con un vaccino, ma le persone anche vaccinate si infettano, dimostrato ormai! dicono si ammalano meno, questo devono ancora dimostrarlo, possono ammalarsi successivamente in maniera molto grave! La pandemia continuerà perché non hanno la terapia e non riusciranno mai a fermarla!

    A.M.

  • Maria Vittoria Martellini

    Diana carissima,come al solito la tua analisi è semplicemente spietata,come quando la verità viene calpestata e non è sufficiente gridarlo al mondo intero.
    Sono stanca e nauseata così profondamente di ciò che dicono in TV che neppure la guardo più se non per seguire vecchi film che ancora erano capaci di lasciar trasparire qualche parvenza dell’ umano sentire.
    Piuttosto preferisco ascoltare un po’ di musica classica che davvero riscalda l’anima….
    Il tuo articolo è perfetto nella costruzione, nell’analisi e convincente nel finale dove, come nei gialli,si scopre l’assassino e il mandante: il dio quattrino e i suoi adoratori.
    Complimenti amica mia,come sempre. sai individuare il bandolo della matassa.
    Peccato solo che i protagonisti calpestati siamo noi,ma credo e mi auguro che tu possa scrivere il seguito di questa storia che non finisce qui.
    Ti abbraccio.

    Maria Vittoria

  • Donata

    Bravissima, come sempre. Lucida, e pacata. Io, che detesto le etichette, non sono mai stata così orgogliosa di essere novax come ora. E comunque in famiglia stiamo vedendo già purtroppo i danneggiati e i morti da “nessuna correlazione”. Di contro non conosco nessuno personalmente che sia morto di Covid.
    Il fratello di mio marito, non so se te l’avevo detto, aveva scelto di fare il vaccino per andare tranquillamente in vacanza con il suo bel GP fresco di giornata. Un cugino sta morendo e mio zio è ricoverato dal 28 di ottobre. Dagli esami aveva come “dei tagli sul fegato”. Adesso non so quanti giorni gli restano. E’ devastato, poverino. E’ giovane, ha 72 anni e stava bene, era ancora molto attivo anche professionalmente. E soprattutto mi dispiace tantissimo perchè lui e mia zia sono molto legati, da sempre…

    Donata

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