I nostri migliori amici

Il bello e il brutto del volontariato

Carissima Diana ho ricevuto oggi la vostra sempre gradita e preziosa rivista di Paco, anche se sono in ritardo, e per questo mi scuso, con il rinnovo dell’abbonamento, vi ringrazio e provvederò  al più  presto!
È  un po’ che pensavo di scriverle, e oggi leggendo la sua lettera  di fine d’anno ai lettori ho deciso.  Questa lettera mi ha colpito molto, viviamo davvero nel periodo forse peggiore degli ultimi anni,  guerre, omicidi, crisi economiche e tanta , tanta indifferenza… forse x paura, forse x allontanarci da tutto questo… non so …
Io ho deciso un anno fa di diventare volontaria del canile della mia città, era da tanto un sogno della mia vita! Ho sempre avuto cani, attualmente ho un cane e un gatto 🐾❤
La realtà  del canile è  tutt’altra cosa del cane di casa. Svolgo questo compito con molto piacere anche se a volte o molte volte è  davvero dura moralmente, tanto è  vero che malgrado la volontà a volte penso di non farcela perché non riesco a provare distacco e ci lascio il cuore e la mente, ma poi mi armo di coraggio e penso a loro anime sante e belle  che hanno troppo bisogno  e allora… avanti!
Una cosa però  mi rammarica. Era uno dei miei desideri più  grandi fare qualcosa  per i nostri  amici più  sfortunati, quindi io credevo di trovare malgrado tutto persone  che gestiscono la struttura  tutte unite con gioia e determinazione ad agire sempre e nel migliore dei modi per il benessere dei “piccoli” ospiti.
Purtroppo no, e questo amareggia e rattrista. Come il mondo fuori da quei cancelli, competizioni, manie di protagonismo,  mancanza di collaborazione  ecc…
E tutto ciò  ovviamente a discapito di quelle  povere anime! Il tutto è molto triste.
Vorrei poter cambiare le cose ma so che è  un utopia, continuo comunque il mio volontariato cercando di dare tanto amore a tutti i “piccoli ” ospiti e fare del mio meglio per loro, che nel bene o nel male  l’amore che dimostrano mi riempe il cuore di gioia!
Grazie  mille  volte a voi Amici di Paco e a lei Diana per quello che fa e per quello  che  è:  un esempio di generosità, umanità  e amore.
Un abbraccio e un augurio per un 2024 di pace e serenità. 🐾❤🙏
Cordiali saluti

Lettera firmata

Carissima amica,
non pubblico il suo nome per evitare che qualcuno la riconosca e le possa creare problemi nella sua opera di volontariato.
Purtroppo so molto bene, e più volte ho trattato l’argomento (ad es. qua: https://www.dianalanciotti.it/page/2/?s=animalismo), che il mondo del volontariato e perciò anche dell’animalismo non sono esenti dalle carenze e, chiamiamole come vanno chiamate, le miserie che si riscontrano ovunque l’essere umano metta piede. Come lei dice, il mondo brutto, egoista, prevaricatore, a volte malvagio, non si ferma fuori da quei cancelli.
C’è chi dallo stare accanto a tante creature malversate, eppure ancora capaci di dare amore e fiducia, riceve solo insegnamenti positivi e impara la bontà e la generosità. C’è invece chi porta in sé e con sé la proprie frustrazioni, le proprie meschinità e usa gli animali per scaricare le proprie manchevolezze, per cercare qualche rivalsa sui fallimenti accumulati, per coltivarsi un orticello in cui si sente “qualcuno”. C’è chi agogna a crearsi un “centro di potere”, e che si tratti di animali, bambini, anziani non importa. C’è, infine, anche chi lo fa per tornaconto economico.
Ha ragione: è tutto molto triste.
Ma lo sa, quando ventisei anni fa abbiamo fondato il Fondo Amici di Paco, quante telefonate abbiamo ricevuto da persone che volevano sapere come creare un’associazione, e si capiva benissimo che speravano di guadagnarci e farne un mestiere? Purtroppo alcuni ce l’hanno fatta, hanno creato organizzazioni che alla fine non sono altro che aziende in cui l’aiuto agli animali è solo un mezzo per fare soldi (diventa un lavoro come un altro, con l’aggravante che l’amore per gli animali non ha nulla a che farci), e sono quelli che gettano ombre e discredito sul mondo del volontariato.
Però il lato positivo è che sono pochi. La maggior parte (e glielo posso testimoniare perché di volontari che danno tutti sé stessi senza risparmiarsi ne conosco davvero tanti) è fatta di persone straordinarie, che si occupano di animali perché hanno un impellente bisogno di fare qualcosa per gli altri (a 2 o 4 zampe non importa) ed è solo così che si sentono complete e realizzate. A loro ho dedicato il mio libro Cuori grandi così, ambientato al rifugio Fratelli Minori di Olbia, dove le brutture di un mondo sbagliato restano chiuse fuori dai cancelli. E si respira amore, solo quello.
Lei continui a fare quello che fa, non si curi delle meschinità a cui le capita di assistere. E nei momenti di sconforto o addirittura di rabbia guardi negli occhi tutti i cani che grazie a lei vivono momenti di gioia e possono sperare in un futuro migliore.
Un caro saluto

Diana

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