I nostri migliori amici

STELLINA
Gentile signora Diana, il triste giorno 30 gennaio 2002 la mia barboncina adorata a solo 12 anni ci ha lasciati. Dopo giorni di tanta sofferenza, ridotta ad un pietoso fagottino, abbiamo dovuto sopprimerla.
E’ morta tra le mie braccia, mentre le parlavo d’amore e la baciavo disperatamente. La mia piccoina viveva con il figlioletto di due anni più giovane. Alle 18 ho telefonato al veterinario perché Stellina si aggravava. Nello stesso momento suo figlio saliva sul lettone dove lei riposava e l’ho visto annusare la sua mamma e darle un ultimo bacio. Aveva capito tutto!
Stellina era entrata nella nostra vita portando il sole, la gioia e tanto calore. Quel lontano giorno che andai a prenderla in negozio, appena mi vide si precipitò incontro a me. Ancora oggi provo una grande emozione ricordando quel momento.
Stellina era bellissima, una vera “donnina” (così la chiamavo per farla felice), un carattere dolcissimo di infinita bontà e amore, una mamma stupenda. Per me, che vivo in solitudine, era la vita.
Ogni sera, quando mi sedevo per leggere o guardare la tv, lei metteva con dolcezza i piedini sulla mia gamba come per dirmi: “Mi prendi su?” Lasciavo che questo piacevole rito avvenise ogni sera per ammirare la dolcezza dei suoi occhietti. Poi la prendevo in braccio e la coccolavo, la baciavo, le parlavo a lungo, e lei capiva. Era la mia certezza di ogni sera, il più grande e discreto amore della mia vita, mi dava conforto e coraggio per il giorno dopo.
Ora il mio tesoro non c’è più, la casa è vuota e terribilmente silenziosa, non vorrei venisse mai sera. Un grande dolore mi attanaglia come a sofficarmi.
Non le ho detto addio, ma “ciao piccolina, spero che il Signore un giorno ti riporti fra le mie braccia”. Lo spero con tutto il cuore, solo questo pensiero mi conforta un po’.
Maria C.

Gentilissima signora C., La ringrazio per avermi voluto inviare il Suo ricordo di Stellina. Mi dispiace molto per la sua scomparsa e il dolore che Le ha causato.
Non so se può consolarla, ma vorrei che così fosse, il pensiero di averle dato 12 anni di felicità, amore, amicizia. Quanti animali, pur vivendo più a lungo, possono dirsi altrettanto fortunati?
Adesso con Lei c’è il piccolo Golia, e Le auguro che Le resti accanto ancora per tanti tantissimi anni.
Per quanto riguarda Stellina, Le auguro di riuscire a ricordarla con la gioia nel cuore, pensando all’amore e all’amicizia che per tutti questi anni vi siete scambiate. Capisco il Suo dolore, che mi ricorda, in particolare, quello da me sofferto anni fa per la perdita del mio amatissimo micio Patrick, che aveva appena due anni e mezzo.
Mi fa piacere pensare che adesso lui sia Lassù con tutti i cani e i gatti della mia vita, e, magari, con la Sua stellina. Sono certa, che pur essendo un cane e un gatto, faranno amicizia.
Nel 1995 ho voluto ricordare Patrick, scrivendo la sua storia nel libro “C’è sempre un gatto”. E’ stato un modo per ringraziarlo per tutto il bene che mi ha dato, seppure per così breve tempo. Mi permetto di inviargliene una copia. Magari, leggendolo, troverà un po’ di consolazione. Glielo auguro con tutto il cuore.
Nel salutarLa tanto cordialmente, La ringrazio per il Suo preziosissimo sostegno al Fondo Amici di Paco
Diana Lanciotti

I MIRACOLI DI STELLINA
Gent.ma signora Diana, grazie di cuore per quanto mi ha scritto: mi è stato di grande conforto.
Il mio profondo attaccamento a Stellina aveva un doloroso significato: nel 1988 una grave malattia della nostra unica figlia ci ha portato un grande dolore e un incubo senza fine che si concluderà per noi genitori solo alla fine della vita (ma di nostra figlia che ne sarà?). Ecco perché Stellina, entrando nella nostra casa, aveva portato come per magia la forza di andare avanti e anche gioia e allegria. Del resto è stata una cagnolina eccezionale, solo la salute le è mancata troppo spesso. Ma io ogni sera dalla sua compagnia ricevevo un’iniezione di vita e di forza per tirare avanti nonostante tutto.
Ai primi di maggio, dopo la sua morte, ero veramente allo stremo, non capivo se era esaurimento o depressione, ero smarrita. Ho chiesto aiuto Lassù e alla mia piccola Stellina.
Sapevo che mio marito era contrario, ma un lunedì una forza inspiegabile mi ha fatto reagire. E’ stata una reazione così forte che non dimenticherò mai, proprio perché in quel periodo mi sentivo così debole. Dovevo reagire subito. Dopo due giorni avevo in casa due cuccioline di tre e cinque mesi che cercavano famiglia. Ancora una volta la mia dolce Stellina mi è stata d’aiuto.
Ora siamo contenti, c’è anche allegria, pure Golia che si era intristito è diventato allegro e gioca con le piccole e guai se qualche estraneo tocca le sue cucciolette. Ora la saluto cordialmente, con uno stato d’animo contento, più impegnata (ma mi aiuta a non pensare) e con tante scodinzolatine dal mio simpatico trio Maria C.

Cara signora C., la sua testimonianza è un’iniezione di coraggio e speranza per chi soffre, e una lezione per chi crede che i cani siano “semplici cani”. Lei che vive ogni giorno la sofferenza per una figlia malata, sa trovare negli occhi e nella coda allegra di un cane la gioia di vivere, l’affetto e l’appoggio che danno calore a giornate per altri versi gelide. E’ il miracolo operato da tutti i cani.
Come dice Susanna Barbaglia nel suo libro “Mayfair”, i cani sono stati messi al nostro fianco da Dio per farci capire il significato dell’amore assoluto.
Lei è una privilegiata, Maria, perché questo amore l’ha capito e giorno per giorno lascia che riempia la sua vita. Sono sicura che da Lassù Stellina approverà la sua scelta e sarà felice di vederla di nuovo sorridere.
Un abbraccio a lei e a sua figlia
Diana