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Le cifre sull’abbandono dei cani: SMETTIAMOLA DI DARE I NUMERI.

Quanto c’è di vero nelle cifre diffuse la scorsa estate circa gli abbandoni di cani? L’abbiamo chiesto a Diana Lanciotti, fondatrice del Fondo Amici di Paco.

La scorsa estate, per il secondo anno consecutivo, qualcuno ha diffuso voci allarmanti circa un aumento esponenziale di abbandoni e molti giornalisti sono caduti nella trappola riportando questa notizia senza averla verificata. In proposito, il Fondo Amici di Paco, per voce della sua fondatrice Diana Lanciotti, ha diramato una dichiarazione che è stata riportata da numerosi siti e quotidiani.

Eccola, dalla viva voce di Diana Lanciotti.

«Il caldo, si sa, a volte dà alla testa, e allora capita che qualcuno dia i numeri… È il caso di chi da alcune estati va diffondendo dati inverosimili circa un incremento degli abbandoni. La scorsa estate addirittura si diceva che erano passati dai 150.000 dell’anno precedente a 170.000 solo nel primo semestre. L’improbabile statistica sarebbe stata fatta su un campione di qualche decina di canili, sulle migliaia e migliaia presenti in Italia. E’ la stessa storia che si ripete ormai ogni anno, da alcuni anni, messa in giro non si sa come né perché, in questo periodo in cui partono le campagne antiabbandono per dissuadere chi parte per le vacanze dall’abbandonare i propri animali. Mi pare sinceramente un modo di “dare i numeri” poco corretto. Questi dati a mio avviso sono poco verosimili, in quanto è materialmente impossibile monitorare la situazione degli abbandoni semestre per semestre, e chi dice di poterlo fare non dà un’informazione corretta. I dati su cui da anni ci basiamo per delineare il fenomeno dell’abbandono (150.000 cani abbandonati e 4.000 incidenti provocati in media ogni anno da animali randagi) si riferiscono a rilevazioni effettuate dalle Regioni nell’arco di almeno 10 anni. E non sono nemmeno dati aggiornatissimi, in quanto, come dicevo, non è possibile fare statistiche realistiche in così pochi mesi. Infatti è impensabile poter “fare la conta” dei cani abbandonati per strada. L’unica dato certo (non numerico, però) di cui disponiamo, è che si sta diffondendo una nuova tendenza, che ci è stata segnalata da molti dei canili che aiutiamo con il contributo dei nostri sostenitori, e che è quella di liberarsi del cane non più per strada ma direttamente al canile, lasciandolo legato di notte ai cancelli dello stesso, o consegnandolo direttamente nelle mani dei responsabili del rifugio, accampando scuse fasulle sull’impossibilità di continuare a tenere il cane in casa. Per questo motivo sempre più canili straripano e sono vicini al collasso. Ma se è vero che gli abbandoni aumentano, mi chiedo, a che cosa servono tutte le campagne e le iniziative contro l’abbandono che tutte le associazioni conducono con impegno? Tanto vale “chiudere bottega” e dichiarare forfait. La realtà è un’altra: fortunatamente negli ultimi anni si è diffusa una maggiore coscienza circa le responsabilità che noi umani abbiamo nei riguardi dei nostri animali e degli animali in genere. Posso dire senza timore di essere smentita che tutte le iniziative di sensibilizzazione che noi e altre associazioni conduciamo stanno dando ottimi risultati. Sia a livello di coscienza individuale che “istituzionale” visto che grazie alle nostre raccolte firme la Camera dei Deputati ha varato una nuova legge sui maltrattamenti e siamo in attesa che anche il Senato la approvi (speriamo entro l’estate: ci vorrebbe proprio!). D’altro canto sono proprio la maggior sensibilizzazione e la maggior attenzione verso gli animali a far sì che i casi di abbandono o maltrattamento vengano scoperti, evidenziati, denunciati molto più di un tempo: non è che siano in aumento, semplicemente se ne parla di più, perché finalmente c’è questa maggior attenzione e condanna verso gli abusi ai danni delle altre specie viventi.

Ecco perché non mi pare giusto né corretto “dare i numeri” a casaccio, anche perché si andrebbe incoscientemente a vanificare e sminuire l’importante impegno in termini di sensibilizzazione e campagne educative che noi e altre associazioni stiamo conducendo da anni per far capire che l’abbandono, così come il maltrattamento, è un fenomeno vergognoso e ignobile per una società civile. Sennò finiremmo per dare ragione a persone come quella signora che tempo addietro ha dichiarato “certo che tutte queste campagne contro l’abbandono fanno venire voglia di abbandonarli, i cani!…”

Credo, al contrario, che tutte le iniziative che stiamo promuovendo, soprattutto per sensibilizzare i giovani (v. Premio Letterario Nazionale Fondo Amici di Paco per gli studenti delle scuole medie), inducano veramente a riflettere soprattutto chi “non ha mai pensato” che abbandonare un cane è un crimine nei riguardi dell’animale, ma anche nei riguardi degli uomini. E in questa ottica con il numero 24 di “Amici di Paco” che è in pubblicazione e sulle testate che ci daranno spazi gratuiti, stiamo lanciando la campagna di Paco: NON ABBANDONARE IL TUO CANE. LUI NON TI ABBANDONEREBBE MAI. E, in più, sempre su “Amici di Paco” pubblichiamo per il terzo anno il vademecum con i consigli per viaggiare con il proprio cane, che quest’anno comprende anche consigli per viaggiare con il gatto. Vorrei concludere con un appello ai Senatori della Repubblica: per favore, sbrigatevi ad approvare la legge a salvaguardia degli animali entro l’estate. Sarebbe un passo importante per contribuire a debellare in modo consistente gli abbandoni.»

Queste le parole di Diana Lanciotti, che hanno suscitato un dibattito e diversi commenti positivi di “addetti ai lavori” e veterinari, tra i quali i due che riportiamo di seguito.

 

400.000 FIRME PREMONO PER L’APPROVAZIONE DELLA NUOVA LEGGE CONTRO L’ABBANDONO
di Anna Morandi
Ma leggi e pene risolvono i problemi? E’ ora di pensare a più lente ma incisive campagne educative e alla formazione degli educatori

27 giugno 2003

400.000 firme sono state depositate ieri per sollecitare il Senato affinchè la proposta di legge già approvata dalla Camera dei deputati nel gennaio 2003 diventi legge.

15 gennaio 2003

LA PROPOSTA DI LEGGE APPROVATA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Gli animalisti la considerano l’arma vincente contro il fenomeno dell’abbandono, ma le sanzioni previste in casi di maltrattamento e abbandono potranno certamente essere un buon deterrente, ma non risolvono certamente il problema. Abbiamo pubblicato di recente un’appello di Diana Lanciotti che correttamente cerca di analizzare il problema “abbandono” in maniera diversa da quella regolarmente propinataci dai media.

ABBANDONO, UNA PIAGA MA… LE CIFRE SULL’ABBANDONO DEI CANI: SMETTIAMOLA DI DARE I NUMERI

In merito alle riflessioni di Diana Lanciotti ecco cosa mi scrive il Dott. Claudio Fantini, Medico Veterinario Coordinatore Area Dipartimentale Sanità Pubblica Veterinaria ASL Roma D:

“Ho letto con molto interesse l’articolo sui numeri dell’abbandono estivo di Diana Lanciotti e debbo dirti che condivido pienamente il contenuto e gli argomenti trattati. Sono anni ormai che non assistiamo più a massicci abbandoni estivi, come si verificavano nella seconda metà degli anni ottanta, ma registriamo in tutte le regioni italiane un abbandono costante nel corso dei mesi, con incentivazioni di rilascio nell’ambiente di un maggior numero di animali durante il periodo dei calori delle femmine. La percentuale di rilasci (abbandoni?, fughe spontanee?) nell’ambiente è del 5% annuo della popolazione canina familiare complessiva. Questa percentuale è stata ottenuta sulla scorta dei dati dei maggiori pubblici canili italiani e calcolata sulla base della percentuale di ricattura dei cani tatuati, confrontata con la verifica della percentuale di presenza nel domicilio dei proprietari degli animali adottati presso gli stessi canili ad un anno dall’adozione.
Lo studio ha considerato un periodo medio di 10 anni e la percentuale risulta stabile nel tempo.
Come dice Diana Lanciotti è aumentata la percentuale di persone che consegnano ai canili i propri animali per la sopraggiunta incapacità a gestirli o mantenerli.
Sarebbe interessante condurre uno studio statistico sulle motivazioni di tali comportamenti per trarne informazioni utili ad approntare eventuali campagne informative tese a contrastare il fenomeno, o quantomeno ridurlo.
Non sono del tutto sicuro che inasprendo le pene si possa prevenire il fenomeno. Generalmente si è visto che contestualmente all’aumentare della sanzione, aumenta il”gusto” della trasgressione. Ritengo necessario incrementare le campagne di sterilizzazione degli animali da compagnia e le campagne informative ed educative dirette alla popolazione scolastica e a tutte le persone interessate al fenomeno.”

Naturalmente nessuno può eccepire sulla necessità di avere questa legge che attende da vari anni, ma ancora molto ci rimane oscuro!!!!
Chi controllerà e sanzionerà sulla questione “maltrattamento” ?
A chi verranno devoluti gli introiti ottenuti con le sanzioni?
Come verranno investiti?
Sarebbe assurdo che il compito del controllo fosse affidato a coloro che poi riceveranno i fondi delle sanzioni stesse!!!
Gli animali ci chiedono equilibrio e buon senso, non isterismi integralisti; ma spesso accade che a loro tendiamo trappole che sono il frutto di un frettoloso e inconcludente tentativo di risolvere i problemi come nel caso della recente :

12 giugno

ORDINANZA DEL SINDACO DEL COMUNE DI SASSARI

Qui, infatti si è tentato di proporre una panacea alle aggressioni da parte dei cani vietando l’introduzione, l’allevamento, la riproduzione e la detenzione di cani appartenenti ad alcune razze definite “pericolose”: Pitbull, American Staffordshire Terrier, Fila Brasileiro, Rottweiler, Dogo Argentino e relativi incroci.

L’Ordinanza prevede alcune formalità burocratiche legittime, ma che dovrebbero però essere estese a tutte le razze, poi alcune deroghe a favore di chi possiede già qualche esemplare di queste razze indicando una serie di cautele che devono essere messe in atto da chi li conduce in spazi pubblici (museruole, guinzagli corti e una quanto mai generica indicazione sulle capacità dei conduttori che si vuole siano “persone adulte, in grado di controllarne i movimenti”.

Capisco anche le difficoltà di un amministratore che si trova a dovere affrontare dei problemi sui quali non trova ancora nessun aiuto concreto,ma l’Ordinanza “ordina” al punto 2°:

Deroghe al suesposto divieto possono essere rilasciate dal Comune su istanza dell’interessato previa istruttoria svolta dall’ufficio competente;

Ma quale ufficio competente e…soprattutto quanto competente????

Riprendendo il tema che mi ha portato a scrivere, mi sento di concordare completamente con Claudio Fantini: investire sulle campagne per l’abbandono estivo non argina il problema.Occorrono controlli e censimenti territoriali e investimenti in campagne di sterilizzazione, progetti informativi ed educativi per le scuole (inseriti in percorsi didattici non slegati dal programma di formazione generale) e corretti corsi di formazione per proprietari, ma prima di tutto per gli addetti ai lavori .
Tutto questo però dovrà essere condotto da chi ha concretamente le competenze per pianificare adeguatamente rimanendo slegati da interessi di lobby o di ritorno di immagine …politica!
Tratto da Ciaopet (www.ciaopet.com)

Il commento di un veterinario

Signora Lanciotti, condivido in pieno quanto affermato (Ciaopet news) sulla necessità di fare informazione corretta. Il numero dei cani abbandonati, randagi e esistenti in Italia non è conosciuto né esistono fonti di censimento razionali.
L’unico dato che è possibile rilevare con certezza è il numero di cani iscritti all’anagrafe che è però da depurare dal numero di soggetti per i quali sia intervenuto il decesso (mancata notifica o gestione dell’anagrafe non corretta) e quello dei cani catturati per periodo. Anche il numero dei cani ceduti in adozione deve essere depurato dal numero dei cani ceduti in adozione più volte.
Ancora complimenti perché è raro trovare una voce fuori dal coro degli empiricipopulisti.
Saluti
Ambrogio Pagani, veterinario – Lucca

Per informazioni, acquisti e donazioni:
Fondo Amici di Paco tel. 030 9900732, paco@amicidipaco.it, www.amicidipaco.it
Per devolvere il 5×1000 al Fondo Amici di Paco per aiutare tanti animali in difficoltà il codice fiscale da indicare è: 01941540989

Simona Rocchi
ufficio stampa Fondo Amici di Paco e Paco Editore
simona@amicidipaco.it

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