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Che delusione, Monsieur Sarkozy!

Finalmente si sono decisi a sciogliere il nodo che ci teneva col fiato sospeso da settimane. Si sono sposati!

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Possiamo tutti tirare un sospirone di sollievo. Sarko e Carla, come amichevolmente ormai li conosciamo tutti, hanno coronato il loro sogno d’amore. Dopo settimane di dubbi, di sì, ma, forse, si sono decisi. Non sapete il sollievo…
Oh: c’era da restarci svegli di notte, a pensare se sarebbero o non sarebbero arrivati al “fatidico sì”.
Scherzi a parte (meglio chiarire che sto scherzando, si sa mai…): non se ne poteva più di vederli e sentirne parlare a ogni tg, apprendere ogni giorno le novità (si fa per dire, era sempre la solita minestra riscaldata) del totonozze, vedere le loro immagini “private” (eh, eccome!) accompagnate dai commenti per… non vedenti (e non pensanti…) della sempre troppo sollecita futura suocera. Sollecita a rilasciare dichiarazioni, anche non richieste, spesso fuori luogo, di cui a nessuno gliene frega niente, su questo improbabile ménage à trois: lui, lei e… mammà!
Che barba che noia!
Che delusione, monsieur Sarkozy.
Non tanto perché ha cambiato famiglia: libero di farlo come e quando crede. Nessuno la giudica per questa sua scelta.
Ma è la velocità… sospetta con cui l’ha fatto a lasciare perplessi. Ma come? Fino al giorno dell’elezione faceva sfoggio di una famiglia unita, con moglie e figli sempre lì a prenderlo per mano e sbaciucchiarlo per dimostrare l’unità familiare. E il giorno dopo… si erano già lasciati.
Ecco, è questo comportamento che non approvo. Se, com’è vero, le cose tra lui e la moglie non andavano da un pezzo, ed erano anzi sulla strada della separazione, anzi del divorzio, perché far credere agli elettori qualcosa di completamente diverso? Perché raccontare ai francesi che da domani, votando Sarkozy, all’Eliseo ci avrebbero mandato oltre a lui la sua bella e felice famigliola?
Non sarebbe stato molto più coerente e sincero (ma si sa: politica e sincerità la fanno a pugni da sempre) dire: “Signori, io e mia moglie non andiamo più d’accordo e ci stiamo lasciando”?
E se qualcuno avesse avuto da ridire, peggio per lui.
E invece, mi chiedo, come si fa ora a credere a un uomo che ha barato su una cosa così sacra come la famiglia? Su che cos’altro saprà mentire così a cuor leggero?
Che delusione, monsieur Sarkozy.
Già mi era piaciuto poco nella recente visita al Papa: vabbe’ essere disinvolti, ma arrivare a mettergli una mano sulla spalla… un gesto di grande confidenza, come se tutti i giorni andassero insieme a farsi una birretta al pub dietro l’angolo. Rivabbe’ sentirsi sicuri di sé, ma almeno un po’ di rispetto per un pontefice…
E poi tutte quelle immagini della vacanza in Egitto, con quell’esibirsi a beneficio dei giornalisti in pose romantiche da fidanzatini di Peynet…
Romanticismo? No, una caricatura del romanticismo, piuttosto.
Che delusione, monsieur Sarkozy!
Come ha scritto Vera Montanari, direttrice di Grazia, in un bellissimo e appropriatissimo editoriale, che cosa potrà aver pensato il suo bambino più piccolo, vedendolo scorrazzare su e giù per l’Egitto, in mezzo a sfingi e piramidi, tenendo per la manina il bambino di un’altra, come se fosse figlio suo?
Mah!
Non voglio far la moralista, per carità. I matrimoni possono finire e uno non è che debba star lì a fare il single inconsolabile a vita. Però tutta ‘sta fretta, tutta ‘sta sovraesposizione mediatica, tutto ‘sto voler rendere partecipe il mondo di cose che dovrebbero essere strettamente private… non so, non capisco.
Ah, una cosa vorrei sottolineare. E’ molto difficile che io esprima giudizi, e soprattutto drastici, sui comportamenti, soprattutto per quanto concerne la morale. E’ un campo così… fluido, dove a giudicare gli altri si finisce spesso per sbagliare, perché bisogna viverle, certe cose, per capirle e giudicarle. Insomma, non amo giudicare gli altri, anzi tendo sempre a giustificare e considerare l’altrui punto di vista. E anche allora evito di esprimere giudizi. Però quando si tratta di un personaggio pubblico che si mette così in mostra e pare voler fare di tutto per provocare il giudizio altrui… be’, non è facile astenersi dal farsi un’opinione.
Detto questo, è inevitabile pensare, maliziosamente, che dietro a questa grande parata (per non chiamarla pagliacciata) ci sia un preciso disegno… ma per ora mi sfugge quale sia. Forse bisognerebbe chiederlo a Jacques Séguela, grande amico di Sarkozy e indiscusso guru della pubblicità, a casa del quale i due novelli sposi si sono incontrati per la prima volta lo scorso novembre… Lo scorso novembre! E si sono già sposati? Mi sembrano cose da ragazzini, mica da uno che dovrebbe guidare una nazione.
Che delusione, monsieur Sarkozy.
Non poteva aspettare un po’, e vivere nel silenzio (e nel buon gusto) la sua storia d’amore per qualche mese, magari un annetto tondo?
Libero di separarsi e di risposarsi, come ho già detto. Ma un po’ meno libero, in quanto personaggio pubblico e riferimento per milioni di persone, di comportarsi come qualunque diciottenne alla prima cotta. Dimenticando che quando si ricopre un certo ruolo si ha il dovere di essere d’esempio. Sennò si fa a meno di voler fare il presidente e si resta privati cittadini.
Che delusione, monsieur Sarkozy!

Diana Lanciotti

P.S. Che a nessuno venga in mente che, delusa da Sarkozy, io finisca per rivalutare i nostri politici. Per carità! Lungi da me… Su, che forse stavolta riusciamo a mandarne a casa un bel manipolo!

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