Provocazioni pasquali

  Da una ventina d’anni il Fondo Amici di Paco, l’associazione a tutela degli animali che ho fondato 25 anni fa, promuove la campagna “Buona Pasqua anche a loro”, contro la strage di agnelli e capretti, alla quale più recentemente ho affiancato “Lasciamoli vivere”, un messaggio rivolto principalmente alle mamme per farle riflettere sulla crudeltà di uccidere cuccioli per cibarsene (v. link). Nessuno prima di noi aveva mai osato trattare l’argomento dal punto di vista delle vittime, e le campagne, prima una e poi l’altra, fecero molto scalpore. Sono tuttora tantissimi i commenti positivi che riceviamo ogni volta che vengono pubblicate sulla rivista Amici di Paco o sul nostro sito o sulle testate che ci danno spazio (come ieri La Verità, il quotidiano di Maurizio Belpietro). All’inizio ricevevamo anche messaggi di disapprovazione, che col tempo si sono ridotti all’osso, fino a diventare… uno all’anno. Di quell’uno che si sente in dovere, quasi sempre con protervia, di contestare la nostra scelta di rispettare la vita, rispettare il Creato. Come sa chi mi conosce, non mi interessa fare crociate, polemiche, costringere gli altri a pensarla come me, ma mi piace indurre una riflessione sulle tematiche che mi stanno a cuore. E se poi riesco a favorire dei cambiamenti ne sono felice. Come è successo 25 anni fa con il Fondo Amici di Paco, con i libri su Paco, e come è successo con La vendetta dei broccoli, un giallo vegetariano che ha favorito in molti lettori un cambiamento delle abitudini alimentari. Ho tanti amici “carnivori”, ma ci rispettiamo a vicenda e la soddisfazione che ho è di aver fatto capire  a tutti che essere vegetariani non significa essere fanatici, aggressivi, strani come qualcuno pensa. Il mio motto è “persuadere con dolcezza”, e non con i pugni nello stomaco. Proprio ieri con Simona, la nostra addetta stampa, ci si meravigliava che quest’anno non si fosse ancora palesato nessuno a offenderci o provocarci per la nostra campagna di Pasqua. Ma la delusione è durata poco, perché alle 21,14 è arrivata un’email di un signore di Grosseto: Se Paco è un agnello di latte mi mangio anche lui Luciano xxx E così anche quest’anno non ci siamo fatti mancare il provocatore. Del resto c’è chi impiega il proprio tempo in modo costruttivo, e chi lo spreca privandolo di ogni valore. Dato che non c’è niente di nuovo sotto il sole, e non è la prima volta che qualcuno a corto di fantasia e argomenti ci accusa di pensare agli animali invece di aiutare i bambini, non faccio nemmeno lo sforzo di scrivere qualcosa di nuovo: al vecchio rispondo col vecchio. Ed ecco perciò la risposta che diedi nel 2012 a un telespettatore di Verdeblugarda tv (un’emittente bresciana che aveva pubblicato la nostra campagna “Buona Pasqua anche a loro”), il quale aveva scritto: “A me piace sia l’agnello che il capretto e a me voi che rompete l’anima parlando di animali e poi fate ve ne fregate dei bambini che muoiono non piacete! E mi mangio sia l’agnello che il capretto alla faccia vostra! Ho già prenotato al ristorante per tutta la famiglia!” La risposta che diedi allora (v. https://www.dianalanciotti.it/a-proposito-di-pasqua/) vale come risposta anche al signor Luciano, al quale non auguro buona Pasqua ma di trovarsi qualcosa di più utile da fare che provocare chi si impegna a favore di una causa. Da quando mi occupo di tutela degli animali e ho fondato il Fondo Amici di Paco mi sento chiedere spesso (devo dire oggi molto meno che in passato… per fortuna: significa che le menti si sono più aperte a riconsiderare il rapporto uomo-animali) che cosa faccio per i bambini. Faccio quello che posso. Aiuto tante associazioni che si occupano dell’infanzia, e ho adottato un paio di bambini africani. Ma anche attraverso il Fondo Amici di Paco ritengo di fare cose importanti per i bambini, sensibilizzandoli, facendoli riflettere su problemi come il randagismo, i maltrattamenti degli animali, le ingiustizie e le crudeltà commesse dagli uomini nei confronti degli animali. E, grazie anche ai consensi degli insegnanti delle scuole, ho la convinzione e forse la presunzione, così facendo, di aiutarli ad amare e rispettare non solo gli animali ma anche il proprio prossimo, i propri simili. È molto più facile (e l’ho constatato più volte di persona) che chi ama gli animali ami più facilmente anche gli esseri umani. Si crea una predisposizione all’amore e alla comprensione che, al contrario, non si riscontra in coloro che dicono di non amare gli animali. Guarda caso, poi, le persone che mi fanno questa domanda (che cosa fai per i bambini?) sono poi le stesse che non muovono un dito per aiutare non solo gli animali (per carità!), ma non lo muovono nemmeno per i bambini, per gli anziani, per i bisognosi in genere. E però sono sempre i primi, questi signori, a farti una colpa di amare e rispettare gli animali e voler fare qualcosa per loro. Loro, che niente fanno per gli altri. Con questa campagna pasquale, così come con tutte le altre iniziative della nostra associazione, non intendiamo “obbligare” nessuno a cambiare i propri comportamenti. Però sapere che qualcuno è disposto a rivedere le proprie certezze e a prendere in considerazione un altro punto di vista è già per noi un buon risultato. Visto che siamo in tema pasquale, spesso mi rifaccio a quel passo della Genesi in cui si dice: “Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che si muove sulla terra”. Forse è stato questo passo della Genesi ad aver alimentato sin dall’antichità qualche equivoco. E qualcuno ha creduto (a qualcuno ha fatto comodo credere) che l’Uomo potesse davvero essere il padrone assoluto dell’universo, che tutti gli esseri non umani della terra siano a disposizione di noi umani, affinché ne attingiamo a piene mani per nutrirci, servirci, allietarci. Ma, al giorno d’oggi, chi può davvero pensare che quella frase “dominate su…” voglia dire “fatene ciò che volete”? Il potere che ci è stato dato da Dio non va di certo convertito in abuso di potere. Attenzione a non travisare, anche se a volte farebbe comodo!… La superiorità e il potere di cui siamo stati investiti verso le altre creature della terra devono invece farci sentire responsabili nei loro confronti. Dobbiamo proteggerle e difenderle. All’ombra del potere, appunto, che ci è stato attribuito. Ma sono certa che col tempo, venuta meno, come sta venendo, la necessità primaria di uccidere gli animali per sfamarci, anche la Chiesa adeguerà i propri dettami a questo mutamento, chiarirà la propria posizione, cancellando il millenario equivoco; per ridare, invece, vigore agli insegnamenti di San Francesco. Colui che, forse per primo in ambito religioso, vide la purezza, la bontà, la dignità che albergano nel cuore e nell’anima anche della più umile delle creature terrene. Ciò che probabilmente vi vide anche Papa Paolo VI, quando affermò che “Un giorno rivedremo i nostri animali nell’eternità di Cristo”, e successivamente Giovanni Paolo II, quando disse: “C’è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi.” Grazie per avermi letta. Diana Lanciotti fondatrice Fondo Amici di Paco P.S. Non contento della mia risposta, l’ormai mitico signor Luciano di Grosseto è tornato alla carica (sempre alla stessa ora. Forse ha problemi postprandiali di reflusso e li scarica importunando il prossimo) e la sera dopo  mi ha scritto: In Cina, terra di antica e illustre civiltà, mangiano i cani come noi mangiamo maiali, pecore, bovini, polli, pesci ecc, e quindi non vedo per quale motivo non potrei mangiare una cane. Non capisco cosa c’entri il rispetto del Creato. Gli ebrei mangiavano e mangiano regolarmente carne. Il fatto è che non si tratta di rispetto del Creato, ma di affermare che la specie umana è una forma di vita come un’altra: specismo e antispecismo. In conclusione mangio di tutto purché sano Cordialmente Luciano Dopo 25 anni sarei stufa di sentire ancora discorsi così triti e tristi, oltre che puerilmente strumentali a sostenere tesi insostenibili. Ma come ho detto: c’è chi sa impegnare bene il proprio tempo e chi lo spreca. Sono scelte legittime. Come è legittima la mia scelta di mandare il signor Luciano a… ma no, cos’avete pensato? Intendevo: a farsi un giro nei macelli o nei canili. Diana Lanciotti